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Vezza d'Oglio
di DAVIDE ALESSI 18 mag 2016 00:00

Smantellate funivia e teleferica: si chiude una grande storia

Stanno terminando i lavori di smantellamento della funivia Enel e della teleferica industriale di servizio in Val Paghera di Vezza d'Oglio verso la conca dell'Aviolo

Stanno terminando i lavori di smantellamento della funivia Enel e della teleferica industriale di servizio in Val Paghera di Vezza d'Oglio verso la conca dell'Aviolo dove esiste il lago omonimo. Nel maggio 1976 veniva effettuato il primo viaggio della cabina della Funivia che portava gli operai alla conca dell'Aviolo; nel maggio 2016, dopo 40 anni, si è conclusa questa lunga storia industriale legata alla creazione della grande centrale di Edolo. Il bacino pesca acqua anche dall'Aviolo che la invia al Monte Colmo e da qui alla centrale a circuito chiuso di Edolo; ma a sua volta all'Aviolo arriva acqua dai bacini della Val d'Avio di Temù. L'Aviolo è stato considerato dall'Enel uno svincolo fondamentale per il grande invaso edolese, considerato uno degli impianti più moderni e importanti d'Europa. I lavori all'Aviolo sono durati almeno 10 anni e la funivia è stata preziosa per portare in quota gli operai e riportarli a valle, così come lo è stata la teleferica che trasportava addirittura intere betoniere in quota per i lavori in calcestruzzo. Le due direttrici di scavo nelle montagna della conca del Baitone, infatti, avevano necessità di un elevato numero di operai e di mezzi di cantiere in quota, nella conca dell'Aviolo, raggiungibile solo a piedi attraverso un ripido sentiero a scalini rocciosi.

Dal 1976 però la funivia e la teleferica ridussero come per miracolo il grande balzo dalla testata del fondovalle della Val Paghera fino al balcone dell'Aviolo. E lì per 10 anni vennero scavate e realizzate gallerie verso la conca dell'Avio di Temù per portare quell'acqua all'Aviolo e da qui tramite altre gallerie al Monte Colmo che sovrasta Edolo da dove l'acqua avrebbe azionato la grande centrale a ciclo continuo. Da anni, però, le due grandi strutture Enel erano rimaste inutilizzate, segnando il cielo ed il paesaggio della ripida montagna con i loro scheletri muti. Dopo aver vinto l'appalto, in questi giorni l'impresa Melotti di Vezza d'Oglio con la ditta Scandella di Barzio stanno completando il recupero delle funi d'acciaio, dopo aver raso al suolo il grande manufatto della teleferica e aver bonificato la zona. Rimane ora l'edificio di partenza della funivia di circa 300 metri cubi che potrebbe avere un importante utilizzo futuro sia per un possibile impianti, ma certamente per una destinazione turistica fruibile da chi pratica trekking a vive l'ambiente. Un particolare elogio è rivolto alle imprese, specializzate nel settore, che hanno lavorato con tempestività, massima sicurezza, rispetto dell'ambiente così particolare e delicato quale è quello del parco dell'Adamello.

Il costo dell'intervento è di circa 140.000 euro Iva inclusa: 40.000 euro sono stati messi dal comune di Edolo, proprietario della conca dell'Aviolo, 10.000 euro dal parco dell'Adamello e quindi dalla Comunità Montana di Vallecamonica, la cifra rimanente è stata ricavata dal bilancio 2015 del Comune di Vezza d'Oglio, maggior ente interessato alla valorizzazione ed allo sviluppo della Val Paghera.
DAVIDE ALESSI 18 mag 2016 00:00