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Brescia
di ROMANO GUATTA CALDINI 02 nov 2017 09:44

Gioc: in arrivo la Tenda del lavoro

La Gioventù operaia cristiana, nata a Brescia grazie all’intuizione delle Suore Operaie, organizza due giorni dedicati ai giovani e al lavoro

Nata in Belgio grazie all’intuizione del card. Joseph-Léon Cardijn, la Gioc (Gioventù operaia cristiana) è approdata a Brescia nel 2016, grazie all’impegno delle Suore Operaie che avevano capito l’importanza di tale realtà nella vita dei giovani appartenenti alle fasce medio basse della popolazione. “L’idea nasce dall’esigenza di aggregare quelli che non sono i classici ragazzi da oratorio, non si tratta di giovani borderline, ma hanno comunque bisogno di uno spazio di incontro” ha sottolineato la responsabile della Gioc bresciana Francesca Rossi presentando la due giorni che, venerdì 3 nel piazzale dell’Itis Castelli e sabato 4 nel quadriportico di piazza Vittoria, darà vita a “La tenda del lavoro”, al fine di favorire la conoscenza del mondo dell’occupazione giovanile. A sostegno dell’iniziativa bresciana sarà presente la presidenza nazionale della Gioc.

Gruppo. “Attualmente si è creato un bel gruppo di ragazzi nel quartiere di Sapolino e a Sant’Angela. Attraverso il metodo ‘valutare-agire’ i giovani si incontrano nei gruppi di ‘revisione di vita’ ogni due settimane”. L’intento della Gioc è rendere i ragazzi protagonisti della propria esistenza, soprattutto in quelle fasce di età in cui si trovano ad affrontare “chi gli stage chi le esperienze di alternanza scuola-lavoro. Spesso i ragazzi non hanno gli strumenti, soprattutto umani, per affrontare tali esperienze”. Quello che tenta di fare la Gioc è fornire loro questi mezzi ed è in quest’ottica che si inserisce l’iniziativa de “La tenda del lavoro”. All’interno della tenda che verrà allestita in piazza Vittoria i giovani avranno la possibilità di confrontarsi con i rappresentanti dei partner dell’iniziativa: Ufficio per l’impegno sociale, Acli, Caritas, Cisl e Informagiovani del Comune di Brescia. Il lavoro mi fa stare bene? È questo l’interrogativo che farà da filo conduttore: “È una domanda un po’ provocatoria. Non vogliamo solo riflettere sui giovani e sul mondo del lavoro”. I ritmi di lavoro sono spesso frenetici e ci sono occupazioni non sempre appaganti, tanto da portare a una sorta di insoddisfazione quando non addirittura a un malessere. “Il problema non è solo la disoccupazione – ha continuato la responsabile – anche come oggi si vive il lavoro”. La situazione lavorativa giovanile nel Bresciano, sebbene sia migliore rispetto che altrove, non è confortante: “Oggi, per paura di rimanere disoccupati, si accetta qualsiasi cosa. I giovani si trovano a dover accettare dei compromessi: pensiamo anche a determinate tipologie contrattuali”. Se da un lato sussistono “ritmi di lavoro eccessivamente intensi” e “ambienti sempre meno sereni in cui operare”, dall’altro la precarietà ha spesso la meglio: “Oggi hai un lavoro ma non sai se la settimana prossima lavorerai ancora. I giovani stanno vedendo calpestati i loro diritti”. A fronte di tanta incertezza c’è anche “molta forza di volontà, l’impegno ad apprendere nuove professioni, la voglia di migliorare le proprie competenze”. Negli ultimi tempi la mentalità dei ragazzi sta cambiando, del resto, talvolta, “non hanno nulla da perdere”. I giovani hanno trovato la forza di “osare” per trovare una migliore dimensione esistenziale e lavorativa: “Se io non sto bene, faccio qualcosa per cambiare”.

ROMANO GUATTA CALDINI 02 nov 2017 09:44