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Castegnato
di REDAZIONE 24 apr 2017 10:50

Rizzi: Olivelli ha protetto i deboli

La vita, l'eroismo delle virtù cristiane, specialmente la carità, praticate da Teresio Olivelli, sono stati al centro dell'incontro organizzato nella serata di venerdì scorso 21 aprile dal Centro De Gasperi di Castegnato assieme alle Suore di Maria Bambina, Azione Cattolica, Gruppo alpini e al quale hanno aderito anche le Fiamme Verdi bresciane

“In tutte le stagioni della sua vita – ha spiegato mons. Paolo Rizzi, sacerdote della diocesi di Vigevano in servizio alla Segreteria di Stato vaticana –  Teresio si è sforzato di essere il protettore dei deboli: si sentiva chiamato a questa speciale missione. È stato socio di azione cattolica, docente, rettore di un collegio universitario, funzionario statale, soldato, deportato, esponente del fascismo, anche se non si è mai definito fascista, esponente della resistenza, anche se non si è mai definito partigiano ma ribelle per amore”. Il suo approccio al fascismo è spirituale e psicologico, non ideologico. Sogna, s'illude di permearlo di umanesimo cristiano, di convertirlo. Teresio è dell'idea che occorre conviverci, lottando al suo interno per renderlo più cristiano. Dal suo distacco al fascismo, che inizia con l'aggressione alla Francia e si consuma definitivamente nel 1941, passando per la disastrosa vicenda dell'Armir, Olivelli arriva a sognare un Italia “più giusta” in quella stagione dell'odio che inizia proprio l'8 settembre 1943. Dopo i fatti dell’8 settembre 1943, per fedeltà al Vangelo, rifiuta di mettersi al fianco di un regime e di una ideologia anticristiana: il nazismo. La sua è una scelta dettata soprattutto da motivi religiosi nella prospettiva dell’avvento di “un mondo nuovo più cristiano”. Entra in contatto con la Resistenza bresciana, che ha il suo centro propulsore all’Oratorio della Pace dei Padri Filippini. Si stabilisce a Milano con funzioni di collegamento tra il CLN e le Fiamme Verdi di Brescia e di Cremona.

Il suo principale compito è formativo e di diffusione del valore morale della rivolta, attraverso conferenze clandestine, ciclostilati e il foglio Il Ribelle da lui fondato in sostituzione di Brescia libera diretto prima da Franco Salvi e poi Claudio Sartori che sarà condirettore del giornale Il Ribelle. In esso spiega il senso piú autentico della sua “rivolta” e della sua “lotta” per libertà; si tratta di una rivolta dello spirito contro il nazifascismo e per la libertà. Le sue sole armi sono l'amore per il prossimo e il sacrificio di sé. La strada è la via crucis. E proprio la via crucis inizia con l'arresto. Qui inizia il suo calvario: dal carcere di San Vittore, poi a Fossoli,  Bolzano, Flossenburg fino a Hersbruck dove la sua vicenda umana sublima nell'imitazione di Cristo. Spiegava Franco Salvi, partigiano cattolico bresciano e poi parlamentare democristiano, “La Resistenza fu dall’inizio rivolta morale, amore per i propri fratelli, amore per quanti si dichiaravano nemici, amore della libertà. Per quanto possa sembrare assurdo parlare di amore in un mondo in cui l’uomo era nemico all’uomo, in un momento in cui si era costretti a lottare per vivere, l’amore fu vivo e sentito. La Resistenza più che un fatto militare è stato un movimento ideale con contenuto soprattutto morale; e se essa questo non fosse stata certamente non avrebbe nessun significato celebrarla oggi (Civitas, 1955).

La figura del Venerabile Teresio Olivelli-ha poi concluso  il postulatore Mons. Rizzi- è ancora oggi un punto di riferimento luminoso per tutti. L'incontro si era aperto con il saluto di suor Paola Magri, delle Suore di Maria Bambina che ha letto il messaggio inviato dal vescovo Monari a cui ha fatto seguito il messaggio del presidente dell'Ana di Brescia Gian Battista Turrini letto dal capozona Gianfranco Belleri mentre il capogruppo uscente di Castegnato Girolamo Bertoglio ha letto la Preghiera dell'Alpino. Nell'introdurre il relatore, il vicepresidente del De Gasperi Franco Franzoni ha evidenziato come in questi tempi non facili, ove si assiste nel mondo alla riduzione di spazi di libertà è importante avere sempre presente quanto diceva Teresio Olivelli”. La libertà non può essere largita dagli altri. Non vi sono liberatori. Solo uomini che si liberano”. Alla fine dell'incontro, in un'atmosfera molto emozionante i presenti hanno recitato la preghiera Signore facci liberi (Preghiera dei ribelli per amore) e ascoltato il Coro parrocchiale di Castegnato che ha eseguito alcuni canti di montagna commuovendo il folto pubblico presente.

REDAZIONE 24 apr 2017 10:50