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Brescia
di MASSIMO VENTURELLI 13 lug 2017 07:56

Confido nella bontà dei bresciani

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La prime parole di mons. Pierantonio Tremolada alla sua "nuova" diocesi. Dopo l'annuncio dato in contemporanea a Milano e a Brescia, il primo incontro tra il successore di mons. Luciano Monari e una ristretta delegazione bresciana

Dalle 12 di ieri Brescia ha un nuovo Vescovo: papa Francesco ha scelto come successore di mons. Luciano Monari alla guida della Chiesa bresciana mons. Pierantonio Tremolada, vescovo ausiliare della diocesi di Milano. In qualità di vicario episcopale per l’Evangelizzazione e i Sacramenti, in particolare, si è dedicato agli oratori, alla pastorale giovanile, all’insegnamento della religione cattolica nelle scuole.

Fine conoscitore delle Sacre Scritture, mons. Tremolada si è dedicato sempre all’educazione anche prima dell’incarico in Curia, insegnando nel seminario di Venegono e seguendo la formazione del clero e del diaconato permanente.  

“Il tratto amabile del carattere del vescovo Pierantonio bene esprime la sua personalità umile e trasparente. La Chiesa di Brescia, a noi milanesi particolarmente cara per la figura del beato Paolo VI, già arcivescovo di Milano, ricca di vita ecclesiale e feconda di istituzioni sociali e culturali, avrà sicuramente la possibilità di toccarne con mano le doti - ha ricordato il card. Scola dopo avere dato lettura della comunicazione giunta dal Vaticano -. Viviamo il distacco, richiesto da questa nomina, non come una perdita, ma come un guadagno di comunione per tutti i fedeli nella consapevolezza che il dono che la Chiesa milanese fa a quella bresciana contribuisce a rafforzare non solo la comunione tre le nostre diocesi, ma anche tra Chiese lombarde, e più in generale, tra tutte le Chiese”.

“Non conosco molto della diocesi di Brescia. Da questo punto di vista mi sento un po’ come Abramo, al quale il Signore disse: “Parti dal tuo paese e va’ verso una terrà che io ti indicherò” - ha riconosciuto mons. Tremolada - . Conosco invece bene il vescovo Luciano, di cui cercherò di essere degno successore. Mi legano a lui grande stima e affetto e anche l’amore per le Scritture, cui abbiamo entrambi dedicato anni di studio e di insegnamento”.

Ai fedeli di Brescia, ha detto: “In particolare ai sacerdoti e ai diaconi, vorrei inviare da qui un forte abbraccio e dire loro che confido molto nella loro bontà e nel loro aiuto. Cammineremo insieme nella luce del Vangelo”.

Rispondendo alle domande dei giornalisti milanesi, mons. Tremolada ha detto che “come Chiesa dobbiamo contribuire a dare serenità alla gente. Ma la serenità non la si conquista a facile prezzo, per ottenerla occorre tanta riflessione e pensiero perché la realtà è complessa. Però se si mettono insieme le energie e si valorizza la buona volontà di tanti, potremo fare bene”.

“Credo molto nella Parola di Dio –ha continuato -. In questo mi collego molto alla figura del card. Martini che mia ha ordinato e sotto il cui ministero sono cresciuto. La Parola di Dio permette di avere quella conoscenza della realtà che ci aiuta ad affrontare le sfide”.

A proposito di Giovanni Battista Montini, figura ponte tra le diocesi di Milano e Brescia, Tremolada ha sottolineato: “Personalmente ho una grande venerazione per il beato Paolo VI, il mio desiderio è farmi aiutare dai bresciani a comprenderlo meglio”.

Nel pomeriggio, nel centro pastorale di Seveso dove mons. Tremolada si trovava per precedenti impegni, il primo incontro con una piccola delegazione del clero bresciano composta dal vicario generale mons. Gianfranco Mascher, dal cancelliere don Marco Alba, don Pierantonio Lanzoni, presidente dell’Istituto diocesano per il sostentamento del clero, e don Adriano Bianchi, direttore dell’Ufficio per le comunicazioni.

MASSIMO VENTURELLI 13 lug 2017 07:56