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Brescia
di REDAZIONE 01 dic 2016 15:40

Festival Pianistico: obiettivo futuro

Mentre è in preparazione l'edizione 2017 di una delle manifestazioni più prestigiose e longeve del panorama culturale e musicale bresciano e nazionale, un rinnovo per gettare le basi per un legame ancora più intenso con Brescia e il suo territorio

Il Festival Pianistico Internazionale sta preparando la 54esima edizione del proprio cartellone, confermandosi come una delle manifestazioni più prestigiose e longeve del panorama culturale e musicale bresciano e nazionale. Ciononostante non si ferma sugli allori già guadagnati ma guarda al proprio futuro ed a quello della città che gli ha dato i natali e rilancia.

La scommessa non è di poco conto e per questo ha chiamato a raccolta alcune delle personalità di spicco della comunità bresciana nei più diversi ambiti, nella convinzione che lavorando tutti insieme si possa fare del Festival una manifestazione in grado di richiamare ancor di più l'attenzione nazionale e internazionale.

Ed ecco dunque che nel nuovo consiglio del Festival si trovano, accanto a Pier Carlo e Marco Orizio, due dei figli del grande Agostino, anche i rappresentanti delle diverse anime della città, quella delle istituzioni, delle professioni, dell'imprenditoria, delle banche, della società civile e della cultura. Con il presidente Andrea Gibellini, i vicepresidenti Patrizia Vastapane e Pier Carlo Orizio, e il consigliere delegato Silvio Galli, ne fanno parte, in ordine alfabetico:

Fabio Barca, Alberto Bartoli, Nicola Bianco Speroni, Pierpaolo Camadini, Maurizio Faroni, Gregorio Gitti, Alberta Marniga, Laura Salvatore Nocivelli, Marta Nocivelli, Marco Orizio, Marilene Rambaldini, Giovanni Rizzardi, Alberto Rotondo, Stefano Vergano, Hendrika Visenzi.

Una svolta voluta per portare il Festival oltre i binari della propria storia e immergerlo nella realtà bresciana, per trasformarlo in volano di molteplici iniziative, in campo musicale ma non solo. Anche per questo la stretta di mano con il sindaco Emilio Del Bono, avvenuta nel Salone della Loggetta di piazza Loggia, acquista in prospettiva ulteriore valore.

“Il nuovo Consiglio direttivo è espressione di tutta la città, sottolinea Marco Orizio, padrone di casa in occasione dell’incontro, in quanto il Festival intende intensificare la collaborazione con altre istituzioni cittadine da una parte e recepire dall’altra il contributo, la sensibilità e l’esperienza di chi opera nei diversi settori. Si tratta peraltro di una direzione già intrapresa, per esempio in occasione del concerto straordinario per la beatificazione di Paolo VI del 19 maggio 2015 al Teatro Grande, diretto dal M° Riccardo Muti, realizzato in collaborazione con l’Istituto Paolo VI, la Fondazione della Comunità Bresciana, il Banco di Brescia e altre aziende bresciane. Come raramente accade, quella sera a teatro era presente o rappresentata larga parte della città”.

Un rinnovamento, quello che il Festival Pianistico Internazionale sta vivendo, in linea con lo spirito e il fine della manifestazione fin dalla sua nascita, precisa il presidente Andrea Gibellini, ovvero “diffondere la conoscenza dei compositori più illustri, dai classici ai contemporanei, e attuare iniziative collaterali, specie nelle scuole, rivolte al pubblico del domani. Gli oltre cinquant'anni ininterrotti di storia poi sono sinonimo di grande impegno organizzativo, accentuato dalla necessità di far colloquiare Brescia e Bergamo, due realtà territoriali di grande rilevanza economica, ma anche caratterizzate dal grande amore per la musica, intesa come bene che trascende la materialità della vita e che appartiene all'ordine della cultura”.

Patrizia Vastapane, vicepresidente del Festival, evidenzia dal canto suo l’importanza del nuovo Consiglio, quale testimonianza di quanto Brescia e i bresciani siano legati al Festival e vogliano perpetrarne nel tempo grandezza e caratura internazionale. “Il tesoro immenso di esperienze acquisite dal compianto M° Agostino Orizio e dai suoi collaboratori, spiega, è ora affidato alla cura del M° Pier Carlo Orizio ed a noi, e non può far altro che infondere sicurezza al lavoro che siamo orgogliosamente chiamati ad intraprendere. L’obiettivo di questo nuovo Consiglio è dunque il rinnovamento nella continuità con un’offerta di eccellenza che attragga e faccia convergere su Brescia e Bergamo spettatori non solo italiani ma internazionali”.

L’occasione dell’incontro con il sindaco Del Bono è stata colta da Pier Carlo Orizio, direttore artistico del Festival, per anticipare due temi fondamentali. Imminente il primo, ovvero la presentazione  della prossima edizione della manifestazione, che sarà dedicata a Beethoven e Napoleone. Un tema che a dicembre verrà illustrato alla città con i dettagli del calendario e che si annuncia innovativo, vista la volontà di andare oltre la semplice riproposta dei capolavori del Genio di Bonn, indagando il rapporto tra musica e potere ed analizzando i risvolti politici delle composizioni di Beethoven. Di prospettiva, e a più lungo termine, il progetto di fare di Brescia la “Città del Pianoforte”, in grado di attirare interesse anche oltre i confini del nostro Paese.

“Siamo ambizioni e vogliamo pensare in grande, sottolinea Giovanni Rizzardi, tra i promotori del nuovo Consiglio. Intendiamo rafforzare e confermare le radici bresciane coinvolgendo la città a tutti i livelli, mettendo però in campo anche idee e progettualità innovative. Il Festival non vuole essere percepito come un'entità isolata, elitaria, che si rivolge esclusivamente agli appassionati di musica classica che frequentano i suoi concerti animati da star internazionali, ma intende anche muoversi in direzioni innovative dialogando con tutti, per condividere esperienze, idee, sentimenti.” “Il Festival, continua Rizzardi, vuole essere infatti protagonista della vita bresciana in tutti i campi, mettendo a disposizione le proprie idee e competenze musicali per la creazione di eventi, insieme ad altre istituzioni, in grado di attirare l'attenzione nazionale e internazionale in maniera costante”. E in questa prospettiva i progetti allo studio e in fase di definizione sono diversi.

“Destagionalizzare” il Festival e farne un'istituzione a carattere continuo, in costante colloquio con le istituzioni cittadine, è un obiettivo prioritario anche per Laura Salvatore Nocivelli, neopresidente del Conservatorio Marenzio. “La collaborazione tra Festival e Conservatorio, precisa, è fondamentale per la promozione dei giovani talenti che qui studiano e che trovano nella Filarmonica un'opportunità di sbocco professionale, e per il confronto attivo con programmi di ricerca e produzione artistica rappresentativi della cultura musicale internazionale”. Giornate di studio congiunte, seminari, masterclass, potrebbero essere ulteriore terreno sul quale muoversi.

Dicevamo del diretto coinvolgimento nel nuovo Consiglio di esponenti del mondo dell'imprenditoria.

Alberto Bartoli si dice convinto che il Festival sia la più importante manifestazione musicale della città e come tale vada sostenuta e ampliata. “Il mondo produttivo e quello della cultura e dell'arte paiono distanti - dice – invece insieme possono sprigionare importanti sinergie da far ricadere positivamente sul territorio. E in questo senso ho accettato con piacere l'invito a entrare nel nuovo Consiglio, inteso come luogo che crea un collegamento tra persone di diversa provenienza che vogliono mettere a fattor comune le differenti esperienze per fare crescere il Festival”.

“Generalmente l'imprenditore è curioso nei confronti dell'arte e della cultura del proprio territorio, aggiunge Marta Nocivelli, e in particolare oggi, con la drastica riduzione dei finanziamenti pubblici, il supporto della moderna filantropia di persone motivate a sostenere “l'arte per l'arte” è strategico per il mantenimento nel tempo e lo sviluppo futuro del Festival, manifestazione che nulla ha da invidiare ai maggiori festival europei. Se la qualità dell'offerta culturale è di elevatissimo livello, come avviene per il Festival, e si coniuga con la passione personale, conclude Marta Nocivelli, allora diventa inevitabile sostenere questa forma d'arte.”

Di vero e proprio entusiasmo nell’entrare nel rinnovato Consiglio del Festival parla poi Alberta Marniga. “E’ per me un grande onore essere parte di questo prestigioso Ente ed una grande sfida poter dare il mio contributo per il suo futuro. Certamente la mia provenienza e formazione non appartengono alla tradizione musicale ma cercherò di adattare le mie competenze manageriali a questo nuovo affascinante campo. A volte la contaminazione tra mondi così diversi può portare a sorprendenti risultati.”

Se Brescia, nel panorama nazionale, continua a ricoprire un ruolo di rilievo per la sua invidiata industria manifatturiera, per la sua economia diversificata con punte d’eccellenza, per la tradizione di generosità ed attenzione nel sociale, meno consolidato pare il posizionamento in ambito culturale malgrado le numerose istituzioni che operano sul territorio. Da questa osservazione parte il Direttore generale del Banco Popolare, Maurizio Faroni, per affermare che “il Festival Pianistico Internazionale rappresenta una opportunità straordinaria non tanto per rinnovare la grande intuizione del M° Agostino Orizio, ma soprattutto per inserire Brescia nei circuiti più ambiziosi della musica internazionale, animando un tessuto cittadino che ha bisogno più che mai di ritrovarsi intorno ad esperienze che solo la musica ad alto livello può garantire.  E’ poi un’occasione per promuovere la musica presso i giovani. Per queste ragioni, conclude Faroni, credo che la città debba stringersi intorno al Festival, con la coscienza che senza l’impegno di molti sarà difficile mantenerne intatte storia e ambizioni”.

Sull’importanza di stringere un fecondo rapporto con il territorio provinciale interviene poi Stefano Vergano, amministratore locale, che porta ad esempio la sottoscrizione, avvenuta recentemente, della Convenzione con il Sistema Bibliotecario Brescia Est, con il quale il Festival realizzerà una serie di attività divulgative. Le biblioteche, spiega Vergano, “sono luoghi d’incontro di tantissimi giovani, famiglie ed anziani vicini alla “cultura” nella sua accezione più ampia. La sinergia potrà declinarsi in numerose iniziative locali, tutte finalizzate a far conoscere il Festival ma anche la grande musica”. Vergano pensa dunque a serate, incontri formativi e informativi sugli autori e sul cartellone, oltre che “a specifiche, concrete agevolazioni per incoraggiare la partecipazione ai concerti, organizzandone alcuni negli splendidi scorci che solo la provincia sa offrire”.

Un incontro dunque, quello del rinnovato Consiglio del Festival con il sindaco Del Bono, dal quale è uscito un chiaro mandato, sintetizza Pierpaolo Camadini: fare sistema anche in campo culturale a beneficio della città.

Un mandato che il sindaco ha accolto e condiviso appieno, garantendo il supporto della Loggia sia sul fronte dei finanziamenti, con un impegno particolare anche verso lo Stato per il reperimento di fondi nel FUS e negli altri capitoli destinati all’arte e alla cultura, che su quello della progettualità.  Fondamentale diventa dunque lavorare insieme, tutelando l’autonomia delle istituzioni culturali storiche, come il Festival, e rafforzando le collaborazioni allo scopo di non disperdere risorse.

“Sono molto ottimista sul futuro di Brescia, ha dichiarato Del Bono, come città capace di attrarre capitali e interessi. L’idea forte di far conoscere Brescia a livello nazionale e internazionale come “Città del Pianoforte” al fianco di Bergamo “Città di Donizetti” e Cremona “ Città del Violino”, mi piace molto e sono certo che vi siano ampi margini per agire, anche guardando a Brescia come capitale naturale della Lombardia Orientale, area che include anche Mantova e le sue bellezze, in grado di bilanciare per importanza istituzionale, culturale e infrastrutturale l’attuale sistema che concentra su Milano gran parte delle risorse”.

REDAZIONE 01 dic 2016 15:40