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di MARIO TOFFARI 14 apr 2017 08:58

La presunta invasione islamica

Gli stranieri residenti in Italia al 1° gennaio 2016 che professano la religione cristiana ortodossa sono i più numerosi (oltre 1,6 milioni), seguiti dai musulmani (poco più di 1,4 milioni) e dai cattolici (poco più di un milione)

Dopo le polemiche sollevate dalle dichiarazioni del parroco di Castelletto di Leno sulla presunta invasione islamica, occorre fare chiarezza. Secondo la Fondazione Ismu, gli stranieri residenti in Italia al 1° gennaio 2016 che professano la religione cristiana ortodossa sono i più numerosi (oltre 1,6 milioni), seguiti dai musulmani (poco più di 1,4 milioni), e dai cattolici (poco più di un milione). Passando alle appartenenze religiose minori, i buddisti stranieri sono stimati in 182mila, i cristiani evangelisti in 121mila, gli induisti in 72mila, i sikh in 17mila, i cristiano-copti sono circa 19mila. L’indagine dell’Ismu sfata il pregiudizio secondo cui la maggior parte degli immigrati professa l’islam.

Cosa significa? Che un conto sono le sensazioni, altro sono i dati reali. Inoltre se i musulmani sono poco più di un quarto dei nostri immigrati perché diciamo che solo loro sono gli invasori? E perché non lo diciamo degli altri? Quella del parroco, ruolo che sostiene di svolgere anche don Loda, è una missione cristiana che comporta due realtà: essere attenti ai fratelli e far sì che tutte le genti possano essere raggiunte dal messaggio di Gesù Cristo che passa anche attraverso l’accoglienza. Detto questo è vero che le nostre comunità devono avere un occhio di riguardo per gli immigrati cattolici. Questo non vuol dire, però, escludere gli altri. C’è infine una cosa che mi rende triste ed è vedere che nella Chiesa bresciana alcuni sacerdoti assumono posizioni autonome nelle loro comunità, dimenticando di essere mandati dal Vescovo, inviati ad annunciare il Vangelo. Proprio per questo la comunione nel presbiterio intorno al Vescovo viene prima di tutto. È facile per un partito politico strumentalizzare un prete davanti a dichiarazioni eccessive.

Il prete ne acquista visibilità, ma altrettanto velocemente viene scaricato. Il nostro compito è quello di annunciare il Vangelo a tutti, anche ai non cristiani. Ma se non siamo liberi da certe logiche mondane questo compito diventa arduo.

MARIO TOFFARI 14 apr 2017 08:58