lock forward back pause icon-master-sprites-04 volume grid-view list-view fb whatsapp tw gplus yt left right up down cloud sun
di MAURILIO LOVATTI 27 ott 2016 10:00

La vittoria dell'ambiente

Proprio nella fase storica in cui Brescia cerca di invertire la tendenza al declino e a proporsi come centro di riferimento per una più ampia conurbazione e capitale della Lombardia Orientale esser tagliati fuori dall’Alta Velocità sarebbe stato un colpo micidiale

17 ottobre 2016: Renato Mazzoncini, amministratore delegato di Ferrovie dello Stato, alla presenza del ministro Del Rio, annuncia che la Tav per Verona passerà da Brescia. Lo shunt per Montichiari è morto e sepolto! Una lunga battaglia dell’Amministrazione comunale, che agli inizi sembrava quasi impossibile, si è conclusa con un successo per Brescia e i bresciani. Infatti il progetto di massima precedente prevedeva che la linea ad alta velocità Milano-Venezia passasse a sud della città, con la realizzazione di un’inutile stazione vicino a Montichiari, vera e propria cattedrale nel deserto, a parole a servizio dell’aeroporto, ma in realtà non collegata a esso e soprattutto inutilizzabile per i bresciani. Si trattava di un’opzione alquanto irrazionale, che rischiava di emarginare ulteriormente la nostra città e aumentare i costi dell’opera rispetto al tracciato alternativo lungo l’attuale linea Brescia-Verona, sostenuta solo da eterogenei interessi economici, non proprio trasparenti, incuranti dello spreco di denaro pubblico che ne sarebbe conseguito. Con i risparmi derivanti dal nuovo tracciato sarà possibile migliorare alcuni tratti di ferrovie esistenti, compreso il collegamento tra la città e l’aeroporto.

Proprio nella fase storica in cui Brescia cerca di invertire la tendenza al declino e a proporsi come centro di riferimento per una più ampia conurbazione e capitale della Lombardia Orientale (si pensi a vari enti e amministrazioni statali aventi sede a Brescia, ma competenti anche per Mantova e Cremona) esser tagliati fuori dall’Alta Velocità sarebbe stato un colpo micidiale, oltre che un danno e un disagio per i bresciani. Il cambio del tracciato ha anche un alto valore ambientale: circa 150 ettari di vigneti di lugana e coltivazioni di pregio saranno risparmiati, riducendo al minimo il consumo di suolo. Accanto alla grande soddisfazione per questa decisione, rimangono la delusione, lo sconcerto e l’amarezza nel constatare che, fino all’ultimo, gran parte del centrodestra locale e perfino il presidente della Provincia, si siano schierati per una soluzione irrazionale, dispendiosa, autolesionistica e poco rispettosa dell’ambiente. Adesso non rimane che auspicare tempi rapidi di progettazione esecutiva e di realizzazione, poiché come è noto l’alta velocità è tanto più valida dal punto di vista ambientale quanto riesce a ridurre altre forme di mobilità più inquinante (auto e aeroplano).

MAURILIO LOVATTI 27 ott 2016 10:00