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di CELSO VASSALINI 24 ago 2017 14:51

Rischio sismico e prevenzione

Perché non utilizzare i Fondi Sociali Europei anche per fare formazione e Informazione di vera prevenzione del rischio sismico e da cause antropiche come incidenti, incendi di tipo doloso aiutando così le Regioni e i Sindaci in questo arduo e difficile compito “culturale”?

Egregio Direttore,

perché non utilizzare i Fondi Sociali Europei anche per fare formazione e Informazione di vera prevenzione del rischio sismico e da cause antropiche come incidenti, incendi di tipo doloso aiutando così le Regioni e i Sindaci in questo arduo e difficile compito “culturale”?! Conoscere quali siano i rischi presenti sul territorio e quali con maggiore probabilità possano accadere. l’informazione della popolazione è uno degli obiettivi principali a cui tendere nell’ambito di una concreta politica di riduzione del rischio. L’informazione non dovrà essere solo di natura didattica, che spesso risulta incomprensibile, ma dovrà fornire anche indicazioni precise sui comportamenti da tenere dentro e fuori la propria abitazione o luogo di lavoro. Una conoscenza approfondita del territorio è propedeutica ad una pianificazione d’emergenza, che parte innanzitutto dall’azione dei cittadini durante le situazioni di pericolo, affiancata da una risposta decisa ed organizzata da parte della struttura comunale di Protezione Civile. Serve una grande iniziativa in ambito Ue per la prevenzione del rischio sismico.

Non c’è tempo per perdersi in lunghe discussioni, serve mettersi al lavoro ed è importante che noi italiani ci mettiamo alla testa di una azione politica che abbia come obiettivo quello di agire prima che i terremoti accadano, non solo in termini di soccorsi quando questi sono accaduti. Certo, l’Unione europea ha l’ambiente e la tutela del territorio tra le sue priorità. Ma qui si tratta di fare una azione specifica e particolare. Tra le calamità naturali che possono colpire un determinato ambito sociale e territoriale, il terremoto a una sua valenza particolare e deve essere affrontato in maniera disgiunta e originale. A differenza di alluvioni, inondazioni o altre catastrofi, un sisma non è possibile prevederlo e la prevenzione è tutta “passiva”. Non è cioè finalizzata a che l’evento non accada, come può essere per le alluvioni o gli straripamenti-esondazioni dei fiumi, per le frane o per altri eventi che delle due, o possono essere previsti, oppure si può impedire che accadano. No, al terremoto bisogna solo resistere. E per farlo è necessario che i proprietari degli edifici intervengano. Non calzano i paragoni con il Giappone o con gli Stati uniti. Il nostro patrimonio edilizio, il tessuto delle nostre città, l’insieme degli edifici pubblici, sono in Italia e nei Paesi europei a maggior rischio sismico, completamente diversi. Hanno storie centenarie che si sono tramandate fino ad oggi ed il loro assetto rappresenta il carattere più forte della nostra cultura.

Quindi servono soluzioni diverse, sia sotto il profilo tecnico che nell’ambito delle scelte politiche. Quindi, urge mettere nero su bianco che per il mio Paese diventa oggi una priorità quella di uno strumento normativo europeo che attui l’articolo 196 del Trattato di Funzionamento dell’Unione, che inserisce la prevenzione delle calamità tra gli obiettivi dell’Unione, in materia di rischio sismico. Un atto che contenga non vincoli a lacci, ma innanzitutto risorse da destinare ai cittadini. E poi, certamente, anche obblighi. Perché prima di tutto dobbiamo non lasciare soli i proprietari di prima casa a fronteggiare l’onere della prevenzione e poi perché, una volta messi in condizione i cittadini di intervenire, dobbiamo poter pretendere che lo facciano. E’ una condizione che non tocca solo al mio Paese, anche se noi siamo più sensibili degli altri. Pensiamo alla Grecia, per esempio , che condivide con noi il triste primato del rischio. E proprio per questo noi, che oggi abbiamo una forza che mai nessuno aveva avuto nel campo del centro sinistra, in Europa, dobbiamo assumere su di noi l’onere di una iniziativa urgente e non più rinviabile. Trasformando l’emotività generata dai drammatici eventi che tristemente nello stesso periodo si sono ripetuti , in una energia positiva di mobilitazione che contribuisce davvero a realizare una Europa che è vicina ai sentimenti delle popolazioni che la compongono, dando risposte. Con conretezza e immediatezza, per imporre misure di vera prevenzione del rischio sismico. "Vicini alla popolazione di Ischia, comprendendo profondamente la paura che ti avvolge e lo smarrimento che ti assale” Oltre che alla popolazione, "vicini alle istituzioni e a tutti i corpi dello stato che nelle prime ore si è concentrata in maniera particolare sul salvataggio delle persone e della messa in sicurezza dei cittadini". Grazie. Celso Vassalini - volontario Vice Presidente AIFOS Protezione Civile.

CELSO VASSALINI 24 ago 2017 14:51