lock forward back pause icon-master-sprites-04 volume grid-view list-view fb whatsapp tw gplus yt left right up down cloud sun
di CHIARA BUIZZA 22 giu 2017 09:36

A partire da Lazzaro

“Non amiamo a parole ma con i fatti”: è questo il titolo del messaggio per la Prima Giornata Mondiale dei poveri annunciata per domenica 19 novembre 2017

“Non amiamo a parole ma con i fatti”: è questo il titolo del messaggio per la Prima Giornata Mondiale dei poveri annunciata per domenica 19 novembre 2017. Un messaggio che riprende in filigrana il pontificato di papa Francesco e che consegna alla Chiesa, agli uomini e alle donne di buona volontà un invito: quello di “tenere fisso lo sguardo, in questo giorno, su quanti tendono le loro mani gridando aiuto e chiedendo la nostra solidarietà”. E al non chiudere gli occhi, al non girarsi dall’altra parte, Papa Francesco aveva fatto riferimento già nel corso dell’omelia del Giubileo delle persone socialmente escluse (13 novembre 2016), in cui per la prima volta annunciava il desiderio di una “giornata dei poveri”: “Oggi, nelle cattedrali e nei santuari di tutto il mondo si chiudono le Porte della Misericordia. Chiediamo la grazia di non chiudere gli occhi davanti a Dio che ci guarda e dinanzi al prossimo che ci interpella. […] E apriamo gli occhi al prossimo, soprattutto al fratello dimenticato ed escluso, al “Lazzaro” che giace davanti alla nostra porta!”.

Lazzaro, il povero con un nome, “ci interpella ogni giorno con i suoi mille volti segnati dal dolore, dall’emarginazione, dal sopruso, dalla violenza, dalle torture e dalla prigionia, dalla guerra, dalla privazione della libertà e della dignità, dall’ignoranza e dall’analfabetismo, dall’emergenza sanitaria e dalla mancanza di lavoro, dalle tratte e dalle schiavitù, dall’esilio e dalla miseria, dalla migrazione forzata”. Lazzaro, un nome, mille volti, eppure nessuno. Ed è a questi nessuno, ai mille Lazzaro resi invisibili dalla globalizzazione dell’indifferenza (EG, 54), che la Giornata mondiale del povero “punta la lente d’ingrandimento della Chiesa”.

Un ingrandimento ad ampiezza mondiale che, nella consapevolezza che non basta vedere i molti per sentirsi prossimi (nel villaggio globale è facile sentirsi appagati dalla “retorica della pietà a distanza”), sollecita a partire da uno, da un volto toccabile, da un gesto concreto. È in questa prospettiva che si può leggere il desiderio di papa Francesco che, nelle comunità cristiane, la Giornata dei poveri sia costellata da momenti di incontro e di amicizia, di solidarietà e di aiuto concreto, di preghiera comune con i poveri. Un invito alla concretezza che, come si legge nella conclusione del messaggio, “si fa richiamo forte alla nostra coscienza credente affinché siamo sempre più convinti che condividere con i poveri ci permette di comprendere il Vangelo nella sua verità più profonda”.

CHIARA BUIZZA 22 giu 2017 09:36