lock forward back pause icon-master-sprites-04 volume grid-view list-view fb whatsapp tw gplus yt left right up down cloud sun
Los Angeles
di ELISA PELLEGRINELLI 27 gen 2020 11:12

Addio a Kobe Bryant, star dell’NBA

Ascolta

Uno schianto in elicottero sulle colline di Calabasas ha portato alla morte di nove persone, tra cui l’ex cestista Kobe Bryant e sua figlia Gianna di 13 anni. L’incidente è avvenuto alle 19 (ora italiana) e ha lasciato un vuoto nel cuore di tutti i fan e della famiglia della leggenda del basket

Una nuvola di fumo e fiamme, un boato e il silenzio.

Kobe Bryant, 41 anni, stava volando in elicottero verso la Mamba Academy di Los Angeles con altre otto persone. Non ci sono ancora notizie certe su cosa abbia provocato l’incidente, ma si sa che l’eco fragorosa di questo schianto si è sentita in tutto il mondo. Lo schianto è avvenuto nella mattinata californiana, sulle colline di Calabasas, nella zona a nord-ovest di Los Angeles. A bordo sono stati confermati i nove passeggeri. Oltre all’ex cestista e alla figlia Gianna di 13 anni, c’erano il pilota Ara Zobayan, l’allenatore di baseball John Altobelli con la moglie Keri e la figlia Alyssa (anche lei tredicenne). Le altre vittime sono Christana Mauser, allenatrice alla Harbor Day School, e Sarah e Payton Chester, mamma e figlia di Orange County. La tragedia ha segnato il mondo dello sport, con un impatto sui social media mai visto precedentemente. Le preghiere di tutto il mondo vanno ora alle vittime, alle loro famiglie e ai loro cari. 

Proprio la mattina del 26 gennaio, Bryant si era congratulato con il cestista LeBron James, per averlo superato nella totalizzazione di canestri realizzati in carriera. Il Mamba, così era chiamato Kobe Bryant, era nato nel 1978 e aveva passato alcuni anni della sua vita in Italia, luogo che amava e grazie al quale ha dato alle sue figlie nomi italiani. Innumerevoli i post dedicati alla leggenda del basket, per aver segnato in modo indelebile il mondo della pallacanestro e di tutto lo sport. Nella serata del 26 gennaio, le arene e i palazzetti delle squadre di NBA erano piene e le partite sono state giocate, nonostante lo shock della notizia arrivata poche ore prima. 

ELISA PELLEGRINELLI 27 gen 2020 11:12