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Verolanuova
di LUCA BRESSANINI 06 dic 2023 09:17

A Verolanuova c’è il Celesti a portata di mano

Dopo il successo dell’esperienza “A tu per tu con Tiepolo”, una nuova struttura consente di ammirare da vicino altri due capolavori della Basilica di San Lorenzo Martire a Verolanuova: si tratta dell’“Assunzione e della Natività della Vergine” di Andrea Celesti, realizzati dal pittore nel 1707.

Il recente restauro ha offerto l’opportunità di indagare l’operato di un maestro rimasto a lungo nell’ombra, esecutore di tele di ampio respiro, caratterizzate da vibranti pennellate, da un vivace cromatismo e da un sapiente uso della luce. Se a commissionare ufficialmente le due opere fu la confraternita del Santissimo Rosario di Verolanuova, un’approfondita ricerca d’archivio ha rivelato l’intervento di una donna: oggetto decisivo fu la collana di 148 perle passata dalle mani della contessa Eleonora Gambara in quelle della veneziana Elisabetta Grimani, futura committente del Tiepolo, che nella Basilica di Verolanuova è messo a confronto con le opere di Celesti. La collana avrebbe dovuto essere venduta per sostenere l’acquisto di suppellettili e dipinti; ciò non avvenne, tuttavia la stessa Grimani si impegnò comunque perché il lavoro di Celesti concretizzasse. Nei monumentali teleri di Verolanuova, di oltre dieci metri per cinque, è ben visibile lo stile caratteristico di Celesti, che immerge le scene in una leggera oscurità e le carica di intensi toni luminosi. L’artista, nato a Venezia nel 1637, dopo la fama maturata in patria, verso la metà degli anni Ottanta del ’600 iniziò a lavorare sul Lago di Garda, ove giunse su invito del mecenate di Toscolano Maderno Scipione Delaj, per questo è considerato un bresciano d’adozione.

Negli ultimi anni di vita fu chiamato anche a dipingere tre tele per il Duomo di S. Lorenzo a Verolanuova, le due in questione e il Martirio di S. Lorenzo. La costruzione della maestosa basilica seicentesca venne promossa dalla nobile famiglia Gambara, una delle più potenti di Brescia, che resse Verolanuova per oltre cinque secoli, a partire dalla metà del Trecento. Oltre alle opere di Celesti e di Tiepolo, l’edificio conserva altre preziose pale d’altare di pittori barocchi quali Pietro Liberi, Francesco Maffei e Pietro Ricchi. A conclusione dell’anno della cultura, un ulteriore evento che arricchisce le proposte e valorizza ulteriormente il ricco patrimonio storico – artistico della nostra provincia, che può vantare tesori non solo in città, ma anche in centri minori. “A un passo da Celesti” sarà visibile fino al 25 febbraio 2024 con i seguenti orari: sabato ore 10.30-12.30 e 14-17; domenica ore 14-17. Ingresso 5 euro, audioguida inclusa.

LUCA BRESSANINI 06 dic 2023 09:17