A2A: prima del piano industriale c'è la questione Atos
Presidio e quattro ore di sciopero, ieri, per sollecitare l'azienda a farsi carico di una questione nata dopo la fusione con Milano
Nel frattempo l’azienda che ha varato un’operazione trasparenza per “rinsaldare” i suoi rapporti con la città, deve fare fronte alla questione “Atos”. Si tratta di una vicenda che nasce ancora nel 2008, all’indomani della fusione tra Asm e Aem e la nasciat di A2A. Il management del tempo aveva deciso di “portare fuori” dall’azienda, cedendole ad altra società controllata (E-Utile), una serie di attività legate all’informatica. Ai dipendenti “ceduti” alla nuova società erano state date tutte le garanzie del caso.
Nel 2o12, però,A2A aveva ceduto la sua partecipazione in E-Utile al gruppo Atos. Con questo nuovo passaggio le garanzie date ai dipendenti, che pure svolgono attività per A2A tramite contratti di servizio, sono saltata e sono iniziati i licenziamenti.
Le proteste e le sollecitazioni perché A2A si facesse carico della situazione sono cadute nel vuoto, compreso la raccomandazione formulata nel dicembre 2013 dal consiglio comunale di Brescia. Nei giorni scorsi la notizia di nuovi licenziamenti di dipendenti Atos, ha scatenato la reazione dei lavoratori.
Il 30 marzo che sono scesi in strada e hanno realizzato un presidio davanti alla sede di via Lamarmora, dove hanno avuto la solidarietà di molti altri lavoratori di A2A e dei sindacati, che insieme hanno sottoscritto un documento perché si trovi una soluzione al problema Atos.