Al via il restauro dell’organo Bernasconi
È soprannominato “il paziente di lusso” e ora necessita di finire sotto i ferri per tornare a una nuova vita: si tratta dell’imponente organo Bernasconi del Duomo di Montichiari, risalente al 1895 e il cui ultimo restauro fu eseguito nel 1988, ai tempi dell’abate Francesco Bertoni. L’obiettivo, dopo il nulla osta dalla Soprintendenza per i Beni Storici, è un intervento di manutenzione straordinaria che possa restituire vigore allo strumento musicale. L’iter, da quanto si apprende da fonti parrocchiali, è già stato avviato: il progetto presentato dal restauratore Gianluca Chiminelli prevede la rimozione di tutte le giunture in pelle che permettono la movimentazione, la tenuta dei mantici e che ora sono ampiamente fessurate e fatiscenti. Si procederà quindi alla regolazione dell’intera meccanica di trasmissione dei comandi dalle tastiere fino alle valvole di distribuzione dell’aria e alla regolazione delle corse di comando. È prevista anche la pulizia di tutte le canne dello strumento (circa 2300 in totale) e la sistemazione di quelle danneggiate o deformate senza dimenticare la riaccordatura di canna per canna dopo il riposizionamento successivo alla pulizia.
L’organo del Duomo è attualmente utilizzato per accompagnare le messe: cinque gli organisti a partire da Gianfranco Rocca, che è anche direttore della Corale S. Pancrazio e coordinatore del gruppo di musicisti, Oscar Coffani, Francesco Crescini, Tommaso Campanella e Matteo Este che si alternano, a seconda dei rispettivi impegni, per impreziosire i momenti di preghiera e meditazione. Sempre in Duomo è in programma il restauro conservativo dell’altare del Santissimo Sacramento impreziosito dall’“Ultima Cena” del Romanino: in questo caso le principali problematiche riguardano l’umidità di risalita. Il progetto è stato presentato dalla restauratrice Marina Baiguera in collaborazione con la collega Emanuela Montagnoli.
