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Brescia
11 set 2015 00:00

"Caschi Bianchi" di passaggio nella Leonessa

Per la prima volta Brescia è stata scelta come polo formativo per i volontari impegnati in una settimana full immersion di preparazione al Servizio civile all'estero

I 48 volontari provenienti da tutto il centro-nord Italia, presenti questa settimana a Brescia per la formazione dell'edizione 2015 del progetto "Caschi Bianchi: interventi umanitari in aree di crisi”, sono stati accolti questa mattina a Palazzo Loggia dal sindaco Emilio Del Bono e dal vicesindaco Laura Castelletti.

Per la prima volta Brescia è stata scelta come polo formativo per i volontari impegnati in una settimana full immersion (termina domenica 13 settembre) di preparazione al Servizio civile tenuta dalle Ong bresciane MMI (Medicus Mundi Italia), SCAIP (Servizio Collaborazione Assistenza Internazionale Piamartino), SVI (Servizio Volontario Internazionale) e FONTOV (Fondazione Tovini), e coordinata dalla Focsiv (Federazione
degli Organismi Cristiani Servizio Internazionale Volontario).

Le Ong bresciane seguiranno i volontari passo passo guidando concretamente il loro lavoro all'estero, affiancandoli nelle problematiche quotidiane di relazione con il personale già presente e aiutandoli nell'inserimento.
Dopo aver visitato la splendida sede comunale, nel salone Vanvitelliano i Caschi Bianchi hanno ascoltato i saluti ufficiali del Sindaco che ha ricordato il legame di Brescia con il mondo del volontariato, dichiarando: "I primi proponenti di una legge in sede parlamentare sull'obiezione di coscienza sono stati alcuni parlamentari bresciani; da quella è scaturita poi la legge sul Servizio Civile alternativo e successivamente la legge sul Servizio Civile volontario con sospensione della lega obbligatoria".

Dei 48 volontari, 28 sono i giovani che partiranno per MMI, SCAIP, SVI e FONTOV di cui 11 bresciani (età dai 18 ai 28 anni). I restanti saranno alle dipendenze di altre realtà umanitarie italiane (Celim di Milano, Osvic di Oristano, Cvcs di Gorizia). Partiranno da questo autunno in aiuto ad alcuni tra i paesi più problematici al mondo, tra cui Mozambico, Uganda, Burkina Faso e, ancora, Brasile, Cile, Colombia e Venezuela, e infine, per l'area europea, la Romania. Alcuni di loro hanno deciso di dedicarsi alle attività in Italia; infatti, dalla sede principale di Brescia le Ong realizzano una parte strategica fondamentale del processo organizzativo dell'intera macchina della solidarietà: un lavoro dietro le quinte, spesso poco conosciuto, ma di grande importanza nell'economia dello sviluppo e della buona riuscita dei progetti internazionali.
11 set 2015 00:00