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Brescia
di REDAZIONE ONLINE 20 ott 2015 00:00

Cauto compie 20 anni: il 23 ottobre i festeggiamenti in Loggia

Il prossimo 23 ottobre, presso il Salone Vanvitelliano in palazzo della Loggia, si terrà un convegno per festeggiare il ventennale della Cooperativa Sociale Cauto

Il prossimo 23 ottobre, presso il Salone Vanvitelliano in palazzo della Loggia, si terrà un convegno per festeggiare il ventennale della Cooperativa Sociale Cauto, dal titolo “Categorie di svantaggio e art.4 legge 381/1991: la cooperazione sociale si confronta”. Cauto è una cooperativa sociale di inserimento lavorativo, che realizza varie attività (dalla gestione rifiuti, alla raccolta materiali e indumenti usati, ecc.) inserendo al lavoro personale svantaggiato, normalmente escluso dal mercato del lavoro.

In questi anni Cauto ha contribuito a far crescere professionalmente molte persone (attualmente vi sono impiegate 308 persone, di cui 90 svantaggiate), che non avevano alternative di lavoro valide e che, senza lavoro, sarebbero restate “ai margini” della società. Il tema dell’inserimento lavorativo in cooperativa sociale è un tema particolarmente importante, dato che le coop sociali sono tra le poche imprese destinate per “vocazione” a tale mission, e che anche grazie alla loro attività si contribuisce a realizzare società più eque e solidali. La legge381/91 (legge sulla cooperazione sociale) definisce chiaramente quali sono le “categorie” di persone svantaggiate che possono essere avviate al lavoro, tra esse troviamo persone con invalidità, con disagio psichiatrico, con problemi di dipendenze, in misure alternative al carcere.
Negli ultimi anni tale definizione pare essere obsoleta, dato che ormai lo “svantaggio” è più generale e spesso riguarda persone che perdono lavoro dopo i 50 anni, single con figli a carico che perdono il lavoro, giovani che non trovano occupazione, ecc. ecc. La crisi economica ha creato nuove forme di difficoltà, ma queste non sono state normate o riconosciute dalla legge. Esistono, nei regolamenti comunitari, delle definizioni di “svantaggio” più ampie, ma tali non sono riconosciute nel nostro sistema legislativo.

Nel corso degli anni, tra i principali partner delle cooperative sociali vi sono stati gli enti pubblici. Questi, scegliendo la cooperazione sociale per lo svolgimento di determinati lavori pubblici, sceglievano di dare opportunità di lavoro a soggetti svantaggiati e di farlo con imprese che non mirano ad un profitto. Negli ultimi tempi, però, anche l’orientamento degli enti locali sta cambiando. Più che l’inserimento di persone svantaggiate, è sempre maggiore la richiesta alle cooperative sociali di dare lavoro al “generico” disoccupato, con la consapevolezza che oggi non servono invalidità o dipendenze per essere esclusi dal mercato del lavoro. Questo porta la cooperazione sociale ad “accollarsi” un problema sociale particolarmente importante, senza che nulla le sia riconosciuto, come invece accade se si inseriscono persone con uno svantaggio certificato.

Alla luce della riforma sull’impresa sociale che si sta discutendo in questi mesi, ci si chiede dunque se non sia possibile “ampliare” la definizione di svantaggio. Come ampliarla (il riferimento ai regolamenti comunitari può essere un esempio)? E cosa riconoscere, se del caso, a fronte di tale ampliamento? Di quanti “numeri” si sta parlando? E di quante risorse? E ampliando la definizione di svantaggio, non si rischia che le persone con svantaggio certificato ritornino “ai margini” delle politiche di inserimento?
Il convegno di venerdì mattina intende affrontare proprio questo argomento, ponendo intorno al tavolo l’esperienza internazionale, quella a livello nazionale e regionale, e il punto di vista degli enti locali. Interverranno Georges Tabacchi, presidente del consorzio Abele Lavoro, Omar Piazza, vicepresidente di Federsolidarietà Lombardia e Gianpietro Pezzoli, Direttore del Piano di Zona distretto 10. L’organizzazione del convegno è in collaborazione con Socialis, Centro studi in imprese cooperative, sociali ed enti non profit.
REDAZIONE ONLINE 20 ott 2015 00:00