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Orzivecchi
di GIUSEPPE BUSETTI 15 giu 2018 11:06

Con la reliquia di San Germano

Dopo oltre 50 anni di interruzione il due maggio è ripresa ad Orzivecchi la processione di San Germano. Fino agli anni Sessanta era tradizione portare in processione la reliquia di San Germano custodita presso la parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo, una processione iniziata il 24 aprile del 1865, come riportato nel documento di consegna delle reliquie a firma del vescovo mons. Gerolamo Verzeri

Dopo oltre 50 anni di interruzione il due maggio è ripresa ad Orzivecchi la processione di San Germano. Fino agli anni Sessanta era tradizione portare in processione la reliquia di San Germano custodita presso la parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo, una processione iniziata il 24 aprile del 1865, come riportato nel documento di consegna delle reliquie a firma del vescovo mons. Gerolamo Verzeri. In questo documento si attesta che vengono consegnate alla parrocchia di “Urceorum Veterum” Orzivecchi , le reliquie autentiche e sacre di “S. Germani Martiris”. Fino agli anni Cinquanta oltre a San Germano si portava in processione la reliquia della Santa Croce; successivamente la tradizione volle che durante questa processione si benedisse la campagna. Il tragitto percorreva le vie del paese per terminare all’Oratorio dedicato proprio a San Germano, che si trovava vicino alla chiesa parrocchiale e precisamente dove ora c’è l’ufficio postale.

La ripresa della tradizione si deve a don Giuseppe Albini nominato a ottobre 2017 parroco della comunità di Orzivecchi: “L’idea che ho avuto nel riprendere questa tradizione non è semplicemente devozionale, il mio scopo è di mettere al centro della comunità l’oratorio come luogo educativo. San Germano è stato portato ad Orzivecchi come testimonianza di uomo impegnato nella fede, modello e testimone del Vangelo di Gesù. L’oratorio è un luogo importante per la nostra comunità, il luogo dove ci troviamo come famiglia, come ragazzi, come giovani, come anziani, il luogo intitolato a San Germano. Con la nostra presenza vogliamo ribadire come l’oratorio è ancora un punto di riferimento. Che cos’è per noi l’oratorio oggi: luogo di umanità, è vivo perché ci sono le persone, è l’umanità delle persone, portatori dei propri vissuti, luogo di educazione, per imparare a vivere la vita vera. Noi educatori abbiamo una grossa responsabilità dobbiamo dare l’esempio; è anche un luogo di fede, non solo di aggregazione, dove si incontra Gesù”. Così la sera del due maggio per un’ora il centro del paese si è trasformato in uno scenario d’altri tempi con la lunga fila di fedeli che accompagnava la reliquia del Santo dalla chiesa parrocchiale all’oratorio San Germano, dove si è svolta la celebrazione della Messa.

GIUSEPPE BUSETTI 15 giu 2018 11:06