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Castenedolo
di LUCIANO ZANARDINI 25 mag 2015 00:00

Enrica Lombardi, una vita spesa per l'Africa

A 83 anni è scomparsa Enrica Lombardi, presidente della Fondazione Museke. Oggi alle 18 la veglia di preghiera. Il funerale viene celebrato domani, martedì, alle 14.30 con partenza dalla casa di via Garibaldi 28

Brescia è un po' più orfana. Ha perso una figlia di quella missionarietà che ha animato e anima il nostro territorio. Enrica Lombardi, semplicemente "zia Enrica" per i tanti bambini ai quali ha ridato vita e speranza. Con lei portiamo nel cuore quella parola, "Museke, che in lingua Kirundi evoca l’alba, la luce, un sorriso. Una parola che da anni tiene legate l’Africa e l’Italia, il Burundi e la città di Brescia. Sì, Enrica Lombardi è stata luce per quel Paese, è stata luce per l'Africa, speranza per chi ancora crede che aiutare il prossimo sia una vocazione. Sì, Enrica Lombardi ha mostrato il sorriso nella difficoltà e nella gioia dell'accoglienza, ma ha mostrato anche la fermezza necessaria di chi vuole sempre assumersi le proprie responsabilità. E' stata la "mamma" di quei 41 bambini che ospiti del centro rwandese di Kigali giunsero nel 1994 a Brescia, trovando una nuova speranza e in molti casi una nuova famiglia.

Il suo rapporto con l'Africa parte da lontano. La Fondazione Museke in Burundi, precisamente a Kiremba, collabora con l’ospedale locale che nel 1963 i bresciani realizzarono come dono a Paolo VI per la sua elezione al Soglio pontificio. Nel 2009 Enrica Lombardi con l’Associazione Museke, già impegnata nelle celebrazioni dei 40 anni di attività, decise di dar vita all’omonima Fondazione. L’ospedale è, oggi, un punto di riferimento per l’intera comunità circostante, che oggi è stimata intorno ai 150.000 abitanti. La struttura, di proprietà della diocesi di Ngozi ma integrata nel sistema sanitario nazionale, conta una media di 9.500 ricoveri annui e 184 posti letto, spesso insufficienti ad ospitare tutti i pazienti. Il supporto da Brescia non è mai venuto meno, ma Kiremba necessita di un intervento sostanziale di riqualificazione, sia sul piano della struttura che su quello della preparazione professionale del personale medico e infermieristico. La convenzione sottoscritta tra la diocesi di Brescia e quella di Ngozi ha dato inizio nel 2013 a una nuova forma di collaborazione con un chiaro obiettivo finale: ottimizzare i servizi richiesti per un ospedale di distretto e accompagnarlo verso una progressiva autonomia. In questo sfida ambiziosa le due diocesi sono accompagnate da una robusta rete di sinergie, che vede l’impegno di numerose e significative realtà del territorio.
Nello stesso Stato africano, a Mushasha, nella provincia di Gitega, la onlus collabora a un progetto per la promozione della salute materno-infantile della popolazione locale. Enrica è scomparsa proprio in queste settimane in cui il Paese amato vive un momento molto difficile di instabilità politica che sembra, purtroppo, riportare indietro le lancette dell'orologio al lungo periodo della guerra civile.

Il raggio d'azione di Museke si allarga anche oltre i confini africani: nell’isola caraibica di Haiti, colpita dal sisma nel 2010, collabora con altre realtà per la ricostruzione del Centro comunitario e del Villaggio Marcolini in Croix-des-Bouquets.

E per quanto riguarda l'impegno in Italia, di fronte alla drammatica emergenza dei continui sbarchi sulle nostre coste, Fondazione Museke ha deciso di dare una risposta concreta, accogliendo otto giovani originari di Senegal, Nigeria e Gambia. Tale progetto non si ferma a una semplice accoglienza ma sta cercando di svilupparsi in un vero e proprio accompagnamento degli stranieri verso l’inserimento e l’integrazione nel territorio bresciano.

Ora, come raccontano gli amici di Museke, "incontrerà quello che lei ha detto essere il più bello degli uomini. Il suo unico sposo. Nostro Signore la accoglierà amandola come lei ha amato il prossimo suo". A ciascuno di noi il compito di continuare a coltivare i semi della bontà di Enrica. Prima di salutarla dobbiamo avere, però, il coraggio di ringraziarla perché con la sua testimonianza ha permesso anche a noi e alle nostre comunità di crescere nella solidarietà. E sappiamo quanto ne abbiamo bisogno in un tempo come il nostro dove la diffidenza e l'egoismo si agitano prepotentemente nelle crepe delle nostre sicurezze. Alla famiglia, al fratello don Roberto Lombardi e alla Fondazione Museke vanno le nostre condoglianze, il ricordo nella preghiera e l'invito a continuare la missione di Enrica.
LUCIANO ZANARDINI 25 mag 2015 00:00