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Nadro
di LINDA BRESSANELLI 10 dic 2015 00:00

Il futuro molto buio dei lavoratori della NK

i vertici della Filati Niggeler & Kupfer hanno annunciato la chiusura dello storico cotonificio della media Valle. In mezzo ci sono stati scioperi, presìdi, interruzioni del traffico. I sindacati di categoria dovranno scegliere insieme ai dipendenti se siglare l’accordo per la cessazione entro il 31 dicembre prossimo, oppure avviare una lunga vertenza perdendo i 12 mesi di cassa integrazione straordinaria che spettano loro

Alla fine di ottobre sulla NK di Nadro di Ceto era piombato l’annuncio del recesso da parte della bergamasca “I cotoni di Albini srl” dal contratto che regola le lavorazioni di filati pregiati destinate alla realizzazione di camicie di alta qualità.

L’interruzione della partnership - avviata nel 2011 con l’investimento in nuovi impianti in Vallecamonica e l’assunzione di 72 persone con un contratto su ciclo continuo di 7 giorni su 7 - è connessa alla perdita di mercato.

A poco più di un mese da quel pesante avviso, i vertici della Filati Niggeler & Kupfer hanno annunciato la chiusura dello storico cotonificio della media Valle. In mezzo ci sono stati scioperi, presìdi, interruzioni del traffico. “Vogliamo lavorare” è lo slogan lanciato dai dipendenti, che nei giorni scorsi a più riprese hanno manifestato fuori dalla fabbrica fermando anche gli automobilisti di passaggio per consegnare volantini e sensibilizzare il più possibile sulla situazione. Ma il destino dei 72 operai pare ormai segnato.

Nonostante l’impegno delle organizzazioni sindacali Filctem Cgil camuno-sebina e Femca Cisl di Brescia con le rispettive Rsu - tralasciando le ormai impossibili mediazioni e senza attendere le risposte dei tavoli istituzionali locali - la proprietà di NK a fine novembre ha annunciato di voler cessare l’attività, ribadendo che mancano le condizioni per andare avanti. La perdita del 2015 ammonta a circa 500mila euro, ha spiegato il presidente Paolo Archetti, e proseguire è impossibile: non resta che consegnare l’ultima commessa ad Albini, poi si chiuderà.

I sindacati di categoria dovranno scegliere insieme ai dipendenti se siglare l’accordo per la cessazione entro il 31 dicembre prossimo, oppure avviare una lunga vertenza perdendo i 12 mesi di cassa integrazione straordinaria che spettano loro.

In settimana se n’è discusso ancora, sia con i lavoratori in assemblea, sia con gli amministratori locali in Comunità Montana. Ma il nuovo anno per 72 famiglie camune inizierà senza botti.
LINDA BRESSANELLI 10 dic 2015 00:00