lock forward back pause icon-master-sprites-04 volume grid-view list-view fb whatsapp tw gplus yt left right up down cloud sun
Brescia
di REDAZIONE ONLINE 26 gen 2016 00:00

Impegno comune per evitare lo sfruttamento di minorenni

Si allarga nel Bresciano questo nuovo allarme. Le forze dell'ordine, insieme, al lavoro per prevenirlo e consegnare alla giustizia gli adulti responsabili di queste situazioni

Brescia sta facendo ogni giorno di più i conti con un fenomeno drammatico: quello di adulti che adescano minori per fini sessuali. Dopo il caso registrato a Montichiari, nei giorni scorsi sono state segnalate situazioni "critiche" anche in città.

A fronte di tali forme di devianza e di azioni criminose c'è però da registrate il deciso impegno delle forze dell'ordine.

Grazie ad una collaborazione tra la Polizia provinciale e la Procura della Repubblica che, da tempo, hanno sottoscritto un protocollo d'intesa per la tutela della fasce deboli (minori, donne, anziani), nei giorni scorsi è stato possibile far venire alla luce un'altra situazione problematica.

Il legale di una associazione cittadina ha infatti contattato il Comandante della Polizia Provinciale, prospettandogli una situazione complessa e delicata: una madre si era insospettita per il comportamento della figlia minorenne, la quale rimaneva fuori casa per intere giornate, senza un apparente motivo.

Gli ulteriori elementi forniti dalla madre hanno portato gli uomini della Polizia Provinciale a ritenere che la minorenne avesse incontrato persone che la stavano trascinando nel mondo della prostituzione.

Pertanto la Polizia Provinciale di Brescia ha segnalato la vicenda alla Procura della Repubblica e il Magistrato incaricato ha delegato la stessa a effettuare una serie di accertamenti, finalizzati a raccogliere elementi per procedere nei confronti di chi si stava approfittando della minore, attraverso appostamenti, perquisizioni e sequestri.

Il quadro ricostruito ha portato a scoprire la presenza di due uomini, di cui uno solo, un quarantacinquenne bresciano, individuato e identificato.

Nel corso delle indagini la Polizia Provinciale si è resa conto che erano coinvolte altre minorenni, compagne di scuola o amiche, che stavano avvicinandosi a quel mondo.

“Solo a questo punto – ha dichiarato il Presidente della Provincia di Brescia, Pier Luigi Mottinelli – gli agenti hanno informato i rispettivi genitori e, in alcuni casi, le autorità scolastiche”.

Le indagini si sono concluse e, a breve, verranno configurati i capi di imputazione per l'unica persona indagata del reato di prostituzione minorile.

“A parte le responsabilità penali – ha continuato il Presidente Mottinelli - che dovranno essere accertate dal Tribunale, il risultato lodevole è quello di avere impedito a un’organizzazione a livello embrionale di strutturarsi, coinvolgendo altre ragazze, e di avere stimolato i genitori a un maggiore controllo. Una gravissima vicenda che ci sconvolge nel più profondo dei nostri sentimenti, che ha permesso di amplificare la consapevolezza da parte dei genitori sui pericoli che corrono i minorenni anche nella nostra provincia”.

“Siamo di fronte a un grande lavoro portato avanti dagli agenti della Polizia Provinciale - ha dichiarato il Consigliere Provinciale delegato Diego Peli - che per diverso tempo hanno seguito gli spostamenti e i comportamenti delle persone coinvolte, arrivando a questo importante risultato. La Polizia Provinciale resta a disposizione della Procura per ogni necessità”.

“La collaborazione con le altre forze dell’ordine è fondamentale per prevenire reati come quello in oggetto. La mancanza di rispetto verso i giovani da parte degli adulti – ha concluso il Presidente della Provincia di Brescia, Pier Luigi Mottinelli – e la mancanza di rispetto verso se stessi da parte dei giovani sia per tutti noi, Istituzioni, genitori, famiglie, associazioni, un motivo di riflessione per vigilare e intervenire con l’obiettivo di restituire alla comunità i valori che la società sta evidentemente perdendo”.
REDAZIONE ONLINE 26 gen 2016 00:00