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Brescia
di REDAZIONE ONLINE 19 giu 2015 00:00

L'Europa ritarda i finanziamenti. A rischio 30mila aziende agricole lombarde

Coldiretti Lombardia, per fronte all'emergenza causata dal ritardo dei finanziamenti provenienti dall'Europa, ha aperto un canale privilegiato con gli istituti di credito

Sono circa 30mila le aziende agricole Lombarde che potrebbero essere messe in crisi dal ritardo dei finanziamenti europei relativi alla Politica agricola comunitaria. "In questi anni, a livello europeo, la spesa agricola comune - ha commentato il presidente di Coldiretti Lombardia Ettore Prandini - è diminuita sensibilmente, mettendo in difficoltà l'andamento di molte delle nostre aziende".

Per fronte all'emergenza Coldiretti Lombardia ha aperto un canale privilegiato con il sistema bancario per andare in aiuto del settore: "Tramite CreditAgri, con un rapporto diretto con molteplici istituti di credito - continua - siamo riusciti a fare avere alle imprese dei crediti agevolati per metterle nelle condizioni di poter continuare ad operare".

La domanda per i finanziamenti europei è scaduta il 15 di giugno, "adesso andranno fatti i conteggi per ogni singola azienda per capire quello che andranno a percepire, ma la parte reale di contribuzione non arriverà prima dell'autunno inoltrato".

Per quanto riguarda l’andamento dei vari comparti, stando agli ultimi report, la crisi continua a mordere e "mentre noi aumentiamo sensibilmente le esportazioni dell'agroalimentare italiano, nel nostro Paese c'è una forma di speculazione - sono sempre parole di Prandini - fatta da alcuni soggetti che hanno mantenuto i prezzi al consumo invariati, diminuendo sensibilmente il prezzo riconosciuto alle imprese agricole".

Questo accade soprattutto nel comparto zootecnico dove le difficoltà crescenti "rischiano di andare ad annullare quel percosro che ci ha contraddisto per la qualità dei nostri prodotti". Qualità è sinonimo di investimenti ingenti: "Da anni non c'è più remunerazione per il lavoro svolto ed è quindi ovvio - ha chiosato il presidente - che il rischio di indebolimento dell'aspetto che ha fatto grande l'agroalimentare italiano è alto".
REDAZIONE ONLINE 19 giu 2015 00:00