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Duomo Vecchio
di ROMANO GUATTA CALDINI 07 mag 2015 00:00

L'organo Antegnati necessita di cure

L’organo Antegnati del Duomo Vecchio, che si trova in uno stato di grave degrado, è oggetto delle attenzioni del Fai, con la raccolta firme per la 7ª edizione del censimento nazionale “I luoghi del cuore”. Se l'iniziativa dovesse volgere a favore dell’antico strumento, permetterebbe alla diocesi il suo restauro

L’organo, da sempre e con buona ragione, viene qualificato come il re degli strumenti musicali, perché riprende tutti i suoni della creazione” aveva ricordato Benedetto XVI durante la consacrazione dell’organo della Alte Kappelle di Regensburg.

Anche Brescia ha il suo “re”, ma è caduto in disgrazia, sebbene molti fedeli non l’abbiano dimenticato. Si tratta dell’organo Antegnati del Duomo Vecchio, al cui “capezzale” è andato in soccorso il Fai. È infatti partita la raccolta firme per la 7ª edizione del censimento nazionale Fai, “I luoghi del cuore”, che, se dovesse volgere a favore dell’Antegnati, permetterebbe alla diocesi il restauro dell’organo (sono stati stimati interventi per circa 250mila euro), resosi necessario considerate le condizioni in cui versa: “Un Raffaello di prima maniera in estremo stato di degrado” l’ha definito il docente di Organologia al Conservatorio di Brescia Flavio Dassenno.

“Siamo partiti da una necessità” ha ricordato mons. Alfredo Scaratti che, in qualità di parroco della cattedrale, non può che dolersi vedendo quotidianamente il “Raffaello” ferito, “le canne sono deformate e divorate dal cancro dello stagno, la pittura e il fondo in gesso mostrano evidenti segni di distacco, ed è in corso da tempo un attacco di insetti silofagi a tutte le parti lignee”.

Così, mentre l’organo attende le mani amorevoli dei restauratori della ditta Mascioni, anche il vice sindaco Castelletti ha apposto la sua firma, seguita nella lista − che si spera sia più lunga possibile (almeno 40mila il numero di firme auspicate da mons. Scaratti) − dai nomi dei componenti della delegazione bresciana del Fai giovani, guidata da Federica Martinelli. “A restauro avvenuto – ha dichiarato Eligio Cozzoli, presidente del comitato Amici dell’organo – vorremmo aprire una rassegna, dei pomeriggi culturali”.

In attesa che le antiche canne del 1538 tornino a far volare le vibrazioni della duplice anima dell’Antegnati, “una operistica medioevale e una rinascimentale”, come ricordato da Dassenno, a sostegno dell’organo scende in campo anche il Conservatorio Luca Marenzio che, per voce del presidente Patrizia Vastapane, fa sapere che da settembre gli studenti saranno impegnati in concerti volti alla sensibilizzazione della cittadinanza. Per donare una seconda giovinezza all’Antegnati basta recarsi all’indirizzo www.iluoghidelcuore.it, segnalando l’organo del Duomo Vecchio nell’apposito form.

ROMANO GUATTA CALDINI 07 mag 2015 00:00