lock forward back pause icon-master-sprites-04 volume grid-view list-view fb whatsapp tw gplus yt left right up down cloud sun
Chiari
di SERGIO ARRIGOTTI 24 gen 2019 09:33

La scuola, comunità nell'era social

Ascolta

Vittorina Ferrari, dirigente dell’Istituto Einaudi di Chiari, raccoglie la sfida che lancia papa Francesco nel messaggio per la 53esima Giornata mondiale delle comunicazioni sociali

Dalla community alla comunità è il tema del messaggio di papa Francesco per la 53esima Giornata mondiale delle comunicazioni sociali. Si tratta di un tema che chiama in causa chiunque abbia responsabilità educative, famiglia e mondo della scuola in testa. Come si fa a comunicare in maniera corretta, ed essere una comunità nell’era dei social? La domanda è stata posta a Vittorina Ferrari, dirigente scolastico dell’Istituto Einaudi di Chiari. La dirigente è convinta che la chiave è sempre nell’educazione. Così l’Einaudi ha messo in campo una pluralità di progetti specifici in merito rivolti a più soggetti: ragazzi, studenti, genitori. Per formare e prevenire.

“Prima di tutto l’Einaudi è conferente provinciale per la formazione sul tema del bullismo e cyberbullismo. Dalla metà del mese di febbraio l’istituto organizza per la Provincia due corsi, uno a Brescia e uno a Manerbio, per formare i docenti. Questo perché l'Einaudi due anni fa è stato vincitore a livello regionale del progetto “clicca il tasto anti bullismo”. Saranno due giornate dedicate specificatamente a “comunicare nell’era dei social” con “attività di sensibilizzazione sulle tematiche del rispetto e dell’utilizzo corretto e responsabile delle tecnologie digitali, nell’ottica della comunicazione digitale responsabile e consapevole”.

Inoltre nell’Istituto è nato un gruppo di venti studenti, oggi di classe quinta, che girano la provincia. Vengono chiamati nelle scuole. sono già stati all’istituto comprensivo di Calvisano, di Rudiano, di Chiari, di Pontoglio. “Girano le scuole a portare le modalità del comunicare oggi nell’era dei social e di come dovrebbero comunicare gli adolescenti sui social nel rispetto delle persone”. Lo stesso lavoro lo porteranno a tutte le classi prime e seconde “sulle tematiche del rispetto e dell’utilizzo corretto e responsabile delle tecnologie digitali nell’ottica della comunicazione responsabile e consapevole”. Questi venti studenti sono stati formati sulla base del “Manifesto della comunicazione non ostile”. Adottato a livello nazionale anche dal Miur.

“Il tema centrale” sottolinea Ferrari “è quello del rispetto nell’utilizzo dei vari strumenti digitali che gli adolescenti oggi utilizzano”.

Ma non è finita qui. L’Einaudi propone anche altri due progetti. Il primo, rivolto agli studenti dell’istituto prevede a fine febbraio tre giornate in merito “ai rischi e ai pericoli dell’uso non corretto del web e dei social e delle loro conseguenze”. Si svolgerà in accordo con la polizia postale e i carabinieri e con il Coremcom Lombardia sulla Web Reputation, “perché si deve sapere che se il mio pensiero è un pensiero ostile e offensivo nei confronti di altre persone, e lo scrivo, questo diventa disponibile a tutti e può diventare lesivo della dignità altrui: devo sapere che ci sono anche dei risvolti a carattere disciplinare e penale”.

L’ultimo progetto, anche questo molto importante, è rivolto invece alla formazione dei genitori con due incontri che si terranno la sera. “Molte volte i genitori non sono preparati, sono sguarniti a capire e intercettare bene il fenomeno e minimizzano. Pensano che siccome i social non sono concretezza, “verba volant”, non c’è più: ma non è così, ciò che è scritto sui social rimane per sempre, anche se lo cancelli. E spesso non sono attrezzati per comprendere il fenomeno della denigrazione”. Meglio intervenire prima che arrivi un bravo avvocato ed educare ed educarci al rispetto delle parole.

SERGIO ARRIGOTTI 24 gen 2019 09:33