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Brescia
di VITTORIO BERTONI 15 ott 2015 00:00

Morcone a Brescia: per i richiedenti asilo risposte adeguate e veloci

Il Capo del dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione del Ministero dell’interno ieri in città per fare il punto sull'accoglienza dei profughi

I complessi e delicati temi legati al fenomeno dell’accoglienza dei richiedenti asilo sono stati al centro dell’incontro che si è tenuto ieri nell’Aula Magna dell’Università degli Studi. Ai lavori, organizzati dalla Prefettura, ha partecipato Mario Morcone, capo del dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione del Ministero dell’interno, che ha posto l’accento sulle novità introdotte dal Decreto legislativo 142/2015 in attuazione delle Direttive europee in materia di accoglienza, riconoscimento e revoca dello status di protezione internazionale: “Inutile negare che la situazione è complessa, in particolare per l’Italia che sconta, sotto questo punto di vista, una posizione geografica non proprio ottimale. Bisogna comunque dare risposte adeguate e veloci perché in ballo c’è la vita e il futuro delle persone”.

Il bando Sprar. Un primo segnale viene dal nuovo bando Sprar, il sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati costituito dalla rete degli enti locali che per la realizzazione di progetti di accoglienza integrata accedono al Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell’asilo. A livello territoriale gli enti locali, con il supporto delle realtà del terzo settore, garantiscono interventi di “accoglienza integrata” che superano la sola distribuzione di vitto e alloggio, prevedendo in modo complementare anche misure di informazione, accompagnamento, assistenza e orientamento, attraverso la costruzione di percorsi individuali di inserimento socio-economico.“Rispetto a questo fenomeno i sindaci devono farsi protagonisti”. Due punti, su tutti, meritano la massima attenzione. “Il lavoro delle commissioni statali preposte a riconoscere o revocare le domande di asilo, che deve essere velocizzato e la situazione dei minori non accompagnati, per il 90% si tratta di ragazzi fra i 14 e i 18 anni, che per legge non possono essere rimandati a casa e sui quali bisogna ragionare molto”.

La partecipazione della Chiesa. Sulla questione accoglienza, anche da parte della comunità cristiana, c’è vivo interesse. Il vescovo Luciano Monari, citando un passo del Levitico, ha ricordato che: “...le terre non si venderanno per sempre, sono proprietà di Dio, voi siete ospiti e pellegrini”. Ha quindi invitato a considerare il problema da un’altra prospettiva. “Sappiamo che siamo di passaggio sulla terra, terra che Dio ci ha affidato come un patrimonio per sostenere le nostre vite. Se diventiamo più consapevoli del fatto che siamo ospiti, il nostro punto di vista cambia e cambiando mentalità cambiamo la vita, sperimentando la ‘conversione ecologica’ evocata da papa Francesco nell’enciclica ‘Laudato si’”. Il prefetto Valerio Valenti, il sindaco Emilio Del Bono, l’assessore regionale Simona Bordonali, la consigliera provinciale Laura Parenza e il rettore Sergio Pecorelli hanno auspicato una più stretta sinergia tra le istituzioni, che porti a realizzare pratiche condivise e quindi più efficaci ed efficienti.

L'incontro all'Università statale di Brescia con il capo dipartimento immigrazione del Ministero dell'Interno Mario...

Posted by La Voce del Popolo on Mercoledì 14 ottobre 2015
VITTORIO BERTONI 15 ott 2015 00:00