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Brescia
di REDAZIONE ONLINE 26 feb 2016 00:00

Nel Bresciano 114 beni confiscati alle mafie

Presentati in un convegno a Milano i dati sull'attività di contrasto delle associazioni di stampo mafioso. A Brescia immobili sottratti alla mafia destinati a finalità sociali

I beni immobili confiscati alla criminalità in Lombardia sono 1266, il 7,2% del totale delle confische nazionali. Di questi 114 sono sul territorio bresciano, seconda provincia lombarda dopo Milano: 29 sono ancora in capo all’Anbsc, l'Agenzia nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, 12 sono stati mantenuti dallo Stato per finalità istituzionali, 52 sono già stati destinati ad associazioni o cooperative locali, 21 sono tuttora in corso di assegnazione agli enti territoriali che ne hanno fatto richiesta. I beni confiscati in provincia di Brescia sono così catalogati: 6 abitazioni in villa (di cui 5 già riutilizzate e assegnate), 50 appartamenti in condominio (38 riutilizzati e assegnati), 23 box e garage (14 riutilizzati e assegnati), 13 immobili di carattere commerciale o industriale, 8 terreni (6 riutilizzati e assegnati) e i restanti 14 di altre tipologie.
Il 42% dei beni confiscati a Brescia e provincia viene utilizzato per finalità di housing sociale, il 19% per finalità educative (asili e centri educativi), il 25% per assistenza a disabili e anziani. Brescia è la prima provincia lombarda per numero di beni e immobili confiscati già riassegnati e in utilizzo (47% del totale).

I dati sono contenuti in un rapporto presentato nei giorni scorsi in Consiglio regionale e promosso da Eupolis Lombardia. Tra i relatori anche il Presidente del Consiglio regionale Raffaele Cattaneo, il Presidente della Commissione regionale Antimafia Gianantonio Girelli e Nando Dalla Chiesa, direttore dell’Osservatorio sulla criminalità organizzata presso l’Università degli Studi di Milano.

“Dobbiamo lavorare affinché i beni sequestrati al malaffare possano essere utilizzati e reimpiegati in maniera appropriata e resi disponibili nel più breve tempo possibile per fini sociali. A questo proposito sollecitiamo la realizzazione di un portale dedicato cui dovrà spettare il compito di organizzare, aggiornare e rendere trasparente l’informazione sui beni immobili e le aziende sequestrate presenti sul territorio. Va inoltre ampliato il plafond da destinare al finanziamento dei lavori di ristrutturazione dei beni confiscati”, ha commentato Gianantonio Girelli.

“Bisogna tenere alta la guardia e continuare a promuovere la consapevolezza di un fenomeno che c’è, anche se non appartiene alla nostra cultura tradizionale –ha detto il Presidente del Consiglio Raffaele Cattaneo-. In Lombardia la criminalità è meno diffusa rispetto ad altre regioni, ma la vittoria dello Stato deve servire da monito a tutti noi per aumentare la consapevolezza e la partecipazione civile su questi temi”.

Tra i casi analizzati nello studio si segnalano quello dell’Associazione Famiglie Affidatarie di via Aldo Moro a Brescia e quello della Cooperativa sociale Il Mosaico a Lumezzane. L’Associazione Famiglie Affidatarie riunisce le associazioni bresciane di famiglie che si occupano di affido e tramite bando pubblico ha ottenuto in gestione dal Comune di Brescia un immobile nei pressi della Stazione ferroviaria, dove attualmente prestano servizio un educatore, tre psicologi e un assistente sociale che si occupano di affidi e accompagnamento alle rispettive famiglie.

A Lumezzane l’Amministrazione comunale ha recuperato un appartamento nella zona centrale della città e lo ha affidato direttamente alla cooperativa sociale Il Mosaico Onlus che in loco svolge un servizio di assistenza psicologica e psicoterapeuta.
REDAZIONE ONLINE 26 feb 2016 00:00