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Orzivecchi
di PINO RAGNI 28 set 2020 09:35

Orzivecchi: tempo di feste quinquennali

La comunità di Orzivecchi vive, dal 26 settembre al 4 ottobre, le feste quinquennali in onore della Madonna della Pieve. Quest’anno però, le feste, saranno vissute da tutti noi, in un clima particolare, segnato dalla pandemia. “I mesi che ci hanno preceduto – racconta il parroco, don Giuseppe Albini – sono stati mesi difficili. Il ricordo e il ripensare a quei mesi tremendi, non vuol dire arenarsi o fermarsi; ma riflettere, vuol dire camminare, procedere, cambiare se necessario. Di certo, a livello parrocchiale, non possiamo più accontentarci di ripetere le stesse iniziative che fino a ieri avevamo messo in campo, perché non sempre il simbolo del tanto è sinonimo di crescita”. La comunità vuole ripartire da ciò che ha imparato. “Questo tempo di Coronavirus ci può aiutare a cogliere in tutto ciò che viviamo, l’essenziale, l’importante. Le feste quinquennali per Orzivecchi sono provvidenziali! Anzitutto perché manteniamo fede alla tradizione iniziata dal nostri padri; e poi perché in un clima ancora delicato possono aiutarci a rimotivare la nostra vita umana e spirituale”. Il comitato che ha preparato le feste quinquennali 2020 ha pensato ad un tragitto che permetta alla Madonna di visitare più famiglie: la Madonna verrà accolta in una casa a seconda della contrada, alla Casa di Riposo, in una Cascina e alla Scuola Materna e lì i fedeli saranno invitati a recarsi per pregare. “Abbiamo preferito celebrare la Messa serale in zone più ampie, ma sempre limitrofi alla casa che accoglie. “Sono curioso di vivere le feste in quanto la Madonna della Pieve è un punto di riferimento per la nostra comunità di Orzivecchi”. La Messa di apertura, sabato 26 alle 18, è presieduta da mons. Domenico Sigalini; la celebrazione di chiusura (domenica 4 ottobre alle 17.30) è presieduta invece dal Vescovo Tremolada.

La consacrazione alla Madonna. L’8 dicembre del 1954 il Comune di Orzivecchi si consacrò alla Madonna; nell’occasione venne esposta la lapide commemorativa sulla parete ovest della chiesa parrocchiale e posizionata la colonna in pietra serena sormontata dalla statua della Madonna. Il sito attuale della Pieve fu molto frequentato sin dall’epoca celtica e romana, allora la devozione era rivolta agli dei pagani, lo dimostra il ritrovamento, durante lo scavo archeologico del 2018, dell’ara romana nella quale il donatore ringrazia il Dio celtico Bolgolio per la grazia ricevuta. Successivamente con la libertà di culto concessa ai cristiani dall’Imperatore Costantino con l’editto di Milano del 313 d.C., accanto al luogo dove sorgeva il tempio pagano fu eretta una prima chiesa cristiana e un poco alla volta tutta l’area venne occupata dalla grande Chiesa Battesimale eretta tra il V e VI secolo d.C., dedicata a San Lorenzo e Santa Maria. Il Santuario attuale è diventato la dimora della Madonna della Pieve.

Il culto verso la Madonna. Il culto verso la Madonna della pieve riceve senz’altro un grande impulso con la Prima guerra mondiale come sottolinea Giuseppe Busetti, presidente dell’associazione Amici della Disciplina di Orzivecchi. “Il Parroco, don Bernardo Anni, durante la guerra inizia la tradizione delle messe e delle processioni presso il santuario con l’intento di pregare per i soldati morti in guerra ed invocare la protezione di Maria per quelli che sono al fronte. Questa tradizione si ripete anche con il secondo conflitto mondiale, ma in quegli anni non si è ancora definito un giorno preciso per la festa della pieve. Terminata la guerra, nel 1946 la popolazione farà voto di consacrare in perpetuo il giorno due di febbraio, festa della candelora, alla Madonna della Pieve. Con tutta probabilità in questo anno si porta la Madonna in paese dando inizio alla tradizione delle feste quinquennali che a partire dal 1950 si svolgeranno con regolare cadenza ogni cinque anni. Dal 1946 ogni anno, il due febbraio si rinnoverà anche la ‘Festa del Voto’ con Messa e rosario al santuario”. La Parrocchia e l’associazione Amici della Disciplina stanno realizzando un libro che racconterà insieme alle vicende storiche della pieve oltre cento anni di cronaca della comunità di Orzivecchi.

PINO RAGNI 28 set 2020 09:35