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Brescia
di REDAZIONE ONLINE 07 apr 2015 00:00

Pier Luigi Mottinelli: "Le deleghe restino alla 'Casa dei Comuni' di Brescia"

Continua la querelle relativa alle deleghe fra Regione e Provincia: bisogna garantire l’equilibrio necessario per dare attuazione alla riforma delle Province e delle Città Metropolitane sostiene la Provincia. Da qui la discussione sui bilanci che non ha ancora trovato un punto d’incontro

Le Province erogano da sempre servizi fondamentali per la qualità della vita dei cittadini, a Brescia fin dal lontano 1859. Se il punto di riferimento per le Amministrazioni Comunali si allontana, anche le istanze che provengono dal territorio avranno tempi di risposta più lunghi e con meno partecipazione alle stesse, penalizzando sicuramente la collettività. La recente Conferenza Stato Città Autonomie Locali, che aveva all'ordine del giorno l'espressione del parere relativo al decreto del Governo, il quale stabilisce la riduzione di spesa obbligatoria per Province e Città Metropolitane nel 2015, fa capire in modo chiaro che la cifra, di oltre un miliardo, richiesta dallo Stato non è sostenibile, anche perché va sommata ai tagli previsti dalle passate manovre economiche.

“Purtroppo la legge di Stabilità usa i dati del Bilancio consuntivo 2012, ma da allora le Province hanno già dato molto per il risanamento della spesa statale: Più di 2 Milioni di euro! Se da una parte è necessario che il Governo intervenga tempestivamente con un provvedimento eccezionale, come mi hanno assicurato i Sottosegretari Delrio e Bressa, in modo da garantire il mantenimento degli equilibri di bilancio e soprattutto l'erogazione dei servizi essenziali per i cittadini – ha dichiarato il Presidente della Provincia di Brescia, Pier Luigi Mottinelli – dall’altra apprendo con stupore le dichiarazioni del Presidente di Regione Lombardia, Roberto Maroni, che sembra aver deciso di fare inversione di marcia rispetto alle dichiarazioni rese in sede di Osservatorio Regionale, prendendo in carico alla Regione tutte le deleghe provinciali, proprio mentre è in corso il dialogo con il Sottosegretario Nava e l’Assessore Garavaglia, all’interno dell’Osservatorio Regionale stesso”.

La Provincia di Brescia è la più grande d’Italia, è complessa per estensione: si passa dalla pianura, ai laghi, alla montagna. Ogni zona ha peculiarità ed esigenze particolari.

“Se si riconosce l’importanza di Milano e Sondrio – ha proseguito il Presidente Mottinelli - perché non riconoscere quella di Brescia, come ho sempre chiesto dal giorno del mio insediamento? Non è sufficiente dire che Città Metropolitana e Provincia Montana sono diversamente normate dalla Delrio: chi chiede al Governo centrale il referendum per l’autonomia si contraddice se poi la nega ai territori provinciali. Siamo un’eccellenza in tanti ambiti, ma per citare alcuni servizi radicati sul territorio penso alla formazione professionale, alla scuola audiofonetica, al centro non vedenti, al sistema bibliotecario: tutti servizi importanti proprio perché radicati sul territorio. E’ evidente che l’ambito regionale non è ottimale per questi servizi, per non parlare del peso e dell’importanza che hanno per il nostro territorio il turismo, l’agricoltura, la caccia e la pesca”.

La Provincia di Brescia chiede dunque al Presidente Maroni che le deleghe siano ridate a Brescia, consapevole che bisogna però garantire l’equilibrio necessario per dare attuazione alla riforma delle Province e delle Città Metropolitane. Da qui la discussione sui bilanci che non ha ancora trovato un punto d’incontro.

“Dobbiamo essere in grado di coprire i servizi essenziali – ha concluso il Presidente Mottinelli - a partire dalla gestione delle strade provinciali e delle scuole superiori, ma anche ambiente e territorio, oltre alle deleghe che i Comuni ci vorranno dare. I tagli previsti dalla Legge di Stabilità sono inattuabili. La Legge 56, meglio conosciuta come la Legge Delrio, impone alla Provincia di espletare le funzioni fondamentali a lei assegnate: per l'ammontare del contributo richiesto agli enti e per il contrasto netto con l'avvio del riordino istituzionale, di fatto queste funzioni sono definanziate e questo porta a gravi ripercussioni sull'erogazione di servizi essenziali per la collettività. Questo, però, non può essere un alibi per Regione Lombardia per non fare la propria parte, in uno scontro politico con il Governo: è costituzionalmente previsto che a deleghe seguano personale e stanziamenti. Definiamo velocemente l’importo e cominciamo a lavorare per i nostri cittadini e territori.

Ho da sempre invocato il superamento delle appartenenze politiche in funzione di un nuovo spirito riformatore che riguarda Comuni, Province e Regioni: una sorte di modello lombardo. Le dichiarazioni di Maroni sembrano invece cavalcare le difficoltà per un gioco al massacro. Se cosi fosse, ognuno si assumerà le proprie responsabilità.

Sono dunque d’accordo con il Presidente di Upl, Daniele Bosone, affinché si assuma una decisione definitiva, anche attraverso un incontro da tenere al più presto con Maroni e Garavaglia; sarà chiesto a Regione Lombardia di precisare l’importo complessivo delle Province e la ripartizione delle risorse in relazione alle diverse funzioni regionali. Le Province, dal canto loro, devono fare la loro parte: essere capaci di interpretare la riforma”.
REDAZIONE ONLINE 07 apr 2015 00:00