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Salò
di REDAZIONE ONLINE 28 gen 2015 00:00

Salò. Minacce e percosse a scuola: un incubo durato un anno

Episodio di bullismo in un istituto professionale vicino a Salò. Un sedicenne agli arresti domiciliari

E’ durato più di un anno l’incubo di un 16enne, vittima delle aggressioni quotidiane di un compagno di classe suo coetaneo, ripetente e già noto alle forze dell’ordine. A fare da sfondo alla tragedia personale del minore, un istituto professionale vicino Salò, dove ogni giorno, dal dicembre del 2013, il bullo, attraverso minacce e percosse, si faceva consegnare dai 10 ai 15 euro.

Questo fino al 20 gennaio scorso quando, a seguito delle segnalazioni dei genitori della vittima, che intanto aveva trovato il coraggio di confidarsi, sono intervenuti i carabinieri della Compagnia di Salò. Gli uomini del comandante Luigi Lubello, durante un appostamento presso l’istituto scolastico, hanno colto in fragranza di reato l’aggressore, intento a prelevare il denaro dal portafoglio del ragazzo, dopo averlo sbattuto violentemente contro una recinzione. Pronto l’intervento dei carabinieri che hanno proceduto al fermo. Il magistrato ha convalidato gli arresti domiciliari con l’unica clausola di seguire le lezioni. Date le possibili ripercussioni, non si esclude un trasferimento di classe dell'aggressore. Se il ragazzo venisse pizzicato fuori da casa o lontano da scuola, la destinazione, per lui, potrebbe essere il carcere minorile Beccaria di Milano.

A rendere particolarmente “odioso” il caso, termine usato dal magistrato, è stata la costanza del bullo nel perseguitare il compagno, dentro e fuori dalla scuola, come anche tramite WhatsApp, il noto servizio di messagistica. I dialoghi intercettati, spesso accompagnati da espressioni colorite, erano di questo tono: “Domani portami dieci euro”. E se la vittima asseriva di non averli, l’aggressore rispondeva: “Fatteli dare da tua madre”. Una pressione psicologica che ha spinto la vittima a rivolgersi a uno specialista.

“Non possiamo escludere – ha affermato il comandante Lubello – che ci possano essere state altre vittime, che invitiamo a denunciare i fatti”. Lubello invita infatti gli studenti a uscire dalla coltre di silenzio che spesso si abbatte sugli episodi di bullismo. “Il problema – ha sottolineato il comandante – molto spesso sono gli osservatori esterni, i compagni, che per paura non si schierano”. Un fenomeno noto ai carabinieri della Compagnia di Salò che per questo, nel tentativo di contrastare il bullismo, si fanno promotori di incontri nelle scuole. Uno di questi confronti era avvenuto proprio nell’istituto dove si sono consumati i fatti. Questo induce a pensare che la guardia debba rimanere alta, insistendo sul fattore educativo. Lubello ha inoltre ricordato l’esistenza del numero verde Smontailbullo 800669696, al quale possono rivolgersi le vittime di episodi di bullismo.
REDAZIONE ONLINE 28 gen 2015 00:00