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Brescia
di ROMANO GUATTA CALDINI 09 feb 2018 10:12

Il Premio brescianità si fa in quattro

La cerimonia vedrà protagonisti - nella giornata dei Santi Faustino e Giovita - Paola Artioli, fra Marco Fabello, Andrea Pirlo e Massimo Della Valle

Sono passati 41 anni da quando, nel lontano 1977, l’allora sindaco Bruno Boni, con il sostegno dell’imprenditore Giuseppe Inselvini, e la collaborazione del giornalista e scrittore Giannetto Valzelli, ideò il “Premio della brescianità”, annualmente celebrato fino al 1991, ogni 15 febbraio in occasione della festa dei Santi Patroni della città. Come da tradizione, anche nella nuova veste, l’Ateneo di Brescia, accademia di scienze, lettere e arti, e Fondazione Civiltà Bresciana, presieduti rispettivamente da Sergio Onger e Mario Gorlani, il giorno di San Faustino alle 9.30, nella storica sede di palazzo Tosio, consegneranno il premio a quattro “bresciani di origine e di elezione che, attraverso il lavoro, le iniziative e le opere, in tutti i settori della vita e in ogni categoria hanno dato lustro alla città”.

Economia, sanità, sport e scienza sono le categorie in cui si sono distinti i premiati dell’edizione 2018. La prima targa andrà a Paola Artioli. Sposata, mamma di Bianca e Alessandro, Paola Artioli, dopo la maturità classica ed appena iscritta alla facoltà di Economia e Commercio dell’Università di Parma, ha iniziato a lavorare in Aso Siderurgica di Ospitaletto di cui è amministratore delegato. Prima donna bresciana insignita della qualifica di Cavaliere del lavoro, Paola Artioli ricopre il ruolo di vice presidente di Aib (Associazione industriale bresciana), con delega all’Education e al Capitale umano.

Non ha bisogno di presentazioni fra Marco Fabello (nella foto), la cui attenzione per l’ ospitalità che caratterizza il carisma di San Giovanni di Dio è stata è stata rivolta al campo della salute mentale e dell’accoglienza. Ha ricoperto il ruolo di superiore locale e direttore generale dell’Irccs “Centro San Giovanni di Dio Fatebenefratelli” prima di diventare presidente del Consiglio di amministrazione.

Il terzo premio sarà assegnato all’ex pulcino che, sul campo dell’oratorio di Flero, sognava di giocare con Roberto Baggio. Un sogno che Andrea Pirlo ha visto coronare tra le fila delle Rondinelle. Il calciatore bresciano si è spinto oltre i risultati raggiunti dal proprio idolo, conquistando nel 2006, con la maglia della nazionale, il Campionato del mondo. Orgoglio del calcio bresciano, Pirlo ha conquistato 2 Champions League sotto le insegne del Milan, senza dimenticare i successi ottenuti a Torino con la Juventus.

Da una stella del calcio si passa agli astri che costellano la volta celeste. L’altro orgoglio bresciano è infatti Massimo Della Valle che, dopo aver frequentato il Liceo Scientifico “Calini”, è stato il primo bresciano a laurearsi in Astronomia a Padova nel 1983. A seguito di diverse esperienze in Russia, Cile e Stati Uniti, Della Valle è rientrato in Italia, chiamato alla direzione dell’Osservatorio astronomico di Capodimonte-Inaf. Il 2 giugno del 2014 il presidente Napolitano lo ha nomina Cavaliere dell’Ordine del Merito della Repubblica per meriti scientifici.

ROMANO GUATTA CALDINI 09 feb 2018 10:12