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Brescia
di MASSIMO VENTURELLI 09 mar 2022 07:48

L'onda della guerra sull'economia bresciana

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Primi stop alla produzione per l'insostenibilità dei costi energetici alle Fonderie di Torbole Casaglia, all'Alfa Accia e alla Ori Martin. Il grido di allarme di Coldiretti

Prime ricadute bresciane della guerra della Russia in Ucraina che per via delle sanzioni imposte a Putin sta diventando sempre più anche una guerra economico-energetica? Parrebbe di sì, viste le decisioni assunte da alcune grandi aziende e il grido di allarme che arriva da Coldiretti. E’ notizia delle ultime ore lo stop alla produzione per 10 giorni alle Fonderie di Torbole Casaglia che già aveva adottato un provvedimento analogo lo scorso mese di dicembre, mentre altri stop potrebbero arrivare a breve. La conferma arriva alla Ori Martin, dall’Alfa Acciai e dalla Feralpi, dove per ora ci si è limitati alle cancellazioni di turni. La situazione già pesante prima del conflitto si è fatta insostenibile con l’avvio dell’occupazione militare russa in Ucraina. Dal grido di allarme lanciato ancora prima dell'invasione russa: i costi dell'energia sommati a quelle delle materie prime stavano rendendo anti economico produrre, soprattutto per acciaierie e fonderie, imprese energivore per eccellenza e particolarmente presenti in Lombardia, si è passati allo stop della produzione.

La situazione non comincia a essere pesante solo per la grande industria. C’è un altro settore importante dell’economia bresciana alle corde, l’agricoltura, dove il caro carburanti ferma i trattori nelle campagne e spegne le serre di fiori e ortaggi con l’esplosione dei costi energetici che rappresentano la voce principale dell’attività produttiva. La denuncia arriva da Coldiretti Brescia, preoccupata per il balzo dei prezzi di benzina e gasolio spinti dalla corsa delle quotazioni record dell’oro nero. “Gli imprenditori agricoli – spiega Valter Giacomelli presidente di Coldiretti Brescia – sono costretti ad affrontare rincari insostenibili dei prezzi per il gasolio necessario per le attività dei trattori in campagna senza dimenticare i costi per il riscaldamento delle serre per la produzione di ortaggi e fiori, un settore che rischia di far scomparire alcune delle produzioni più tipiche del florovivaismo locale”.

Ne è testimone Fausto Dester florovivaista e presidente dell’associazione florovivaisti di Brescia: “dopo i primi mesi invernali molto difficili a causa degli aumenti di gasolio, metano ed energia elettrica, la situazione adesso sta peggiorando. Le serre sono piene di piante appena invasate, in fase di finitura per essere poi vendute in primavera come gerani, ortensie e aromatiche”. Stiamo parlando di numeri importanti - precisa Coldiretti Brescia - per la sola provincia qualche milione di piante con dei costi triplicati rispetto ad una stagione normale e alla previsione e inizio stagione: “i conti economici saltano – aggiunge Dester – perché al gasolio si aggiunge anche il rincaro di vasi, terriccio, trasporti e concimi che vedono un aumento insensato di oltre il 170%. Arriveremo comunque alla fine della stagione ma non credo che riusciremo a vedere nemmeno un pareggio di bilancio”.

Le preoccupazioni, ovviamente, non sono solo bresciane, ma dell’intera Europa, che però guarda al lungo periodo. La Commissione europea, infatti, ha proposto ieri una bozza di piano per affrancare l'Europa dai combustibili fossili russi ben prima del 2030, cominciando con il gas, a seguito dell'invasione dell'Ucraina da parte della Russia.

Il piano delinea anche una serie di misure volte a rispondere all'aumento dei prezzi dell'energia in Europa e a ricostituire le scorte di gas per il prossimo inverno. REPowerEU mirerà a diversificare le fonti di approvvigionamento di gas, accelerare la diffusione di gas rinnovabili e sostituire il gas nel riscaldamento e nella produzione di energia, rendendo così possibile ridurre di due terzi la domanda dell'Ue di gas russo entro la fine dell'anno.

Già nell’ottobre dello scorso anno, per altro, la Commissione europea aveva varato un pacchetto di misure sui prezzi dell'energia, nel tentativo di aiutare gli Stati membri ad attenuare l'impatto dei prezzi elevati sui consumatori vulnerabili e rimane un quadro di riferimento importante per le misure nazionali. Ieri la Commissione presenta agli Stati membri ulteriori orientamenti, che confermano la possibilità di regolamentare i prezzi in circostanze eccezionali e definiscono le modalità con cui gli Stati membri possono ridistribuire ai consumatori le entrate derivanti dagli elevati profitti del settore energetico e dallo scambio di quote di emissione. Le norme dell'Ue in materia di aiuti di Stato offrono poi agli Stati membri la possibilità di fornire sostegno a breve termine alle imprese colpite dai prezzi elevati dell'energia e di contribuire a ridurne l'esposizione alla volatilità dei prezzi dell'energia a medio-lungo termine. A seguito di una consultazione su modifiche mirate degli orientamenti in materia di aiuti di Stato relativi al sistema di scambio di quote di emissione, la Commissione consulterà gli Stati membri anche in merito alla necessità e all'ambito di applicazione di un nuovo quadro temporaneo di crisi per gli aiuti di Stato che consenta di fornire aiuti alle imprese colpite dalla crisi, in particolare quelle che devono far fronte a costi energetici elevati.

La Commissione intende presentare entro aprile una proposta legislativa che preveda che gli impianti di stoccaggio sotterraneo di gas in tutta l'Ue siano riempiti per almeno il 90 % della capacità entro il 1º ottobre di ogni anno. La proposta comporterebbe il monitoraggio e l'applicazione dei livelli di riempimento e integrerebbe accordi di solidarietà tra gli Stati membri. La Commissione prosegue l'indagine sul mercato del gas in risposta alle preoccupazioni su potenziali distorsioni della concorrenza da parte degli operatori, in particolare Gazprom.

Per affrontare la questione dell'aumento vertiginoso dei prezzi dell'energia, la Commissione esaminerà tutte le possibilità per l'adozione di misure di emergenza volte a limitare l'effetto di contagio dei prezzi del gas sui prezzi dell'energia elettrica, ad esempio stabilendo limiti di prezzo temporanei. Valuterà inoltre le possibili soluzioni per ottimizzare l'assetto del mercato dell'energia elettrica tenendo conto della relazione finale dell'Agenzia dell'UE per la cooperazione fra i regolatori nazionali dell'energia (Acer) e di altri contributi relativi ai vantaggi e svantaggi dei meccanismi alternativi di tariffazione per mantenere l'energia elettrica a prezzi accessibili, senza perturbare l'approvvigionamento e gli ulteriori investimenti nella transizione verde.


MASSIMO VENTURELLI 09 mar 2022 07:48