lock forward back pause icon-master-sprites-04 volume grid-view list-view fb whatsapp tw gplus yt left right up down cloud sun
Brescia
di ROMANO GUATTA CALDINI 23 gen 2020 15:23

Le Piccole pesti in cerca di aiuto

Il progetto di “Fraternità giovani” dedicato ai bimbi dai 5 agli 11 anni è in attesa dell’accreditamento. Nel 2019 sono stati accolti 33 minori con problemi emotivi e sociali

Nonostante gli anni e i progressi fatti, la malattia mentale rimane ancora uno stigma, tanto più insopportabile se a soffrire sono dei bambini. A Brescia, però, c’è chi si occupa di loro, anche attraverso campagne di sensibilizzazione. È una realtà con oltre 60 dipendenti e 70 soci. Si tratta di “Fraternità giovani”, la Cooperativa sociale che l’11 febbraio compirà 20 anni. Gestisce da sempre servizi strutturati per minori in situazioni di grave disagio sociale, emotivo e relazionale ed è pioniera nel Bresciano nell’attivazione di Centri terapeutici riabilitativi per ragazzi con patologie di tipo neuropsichiatrico.

“Nel 2016 − ha sottolineato la presidente Laura Rocco − avendo letto un significativo abbassamento dell’età dei minori che ci venivano inviati presso i nostri Centri, la cooperativa, in accordo con l’Asst Spedali Civili di Brescia, ha attivato il servizio ‘Piccole pesti’, un progetto innovativo e sperimentale, attualmente privato, dedicato ad interventi terapeutici abilitativi a sostegno di bambini di età compresa tra i 5 e gli 11 anni con difficoltà di adattamento emotivo e sociale, alterazioni del comportamento e problemi relazionali. Dal 2016 ad oggi i bambini accolti sono stati circa 50. Nel 2019 ne abbiamo accolti 33”. Nella sede di via Strada Antica Mantovana, con i suoi laboratori, il servizio viene portato avanti da un’equipe multidisciplinare. Talvolta i piccoli lavorano in gruppo, altre volte in maniera individualizzata. In base all’osservazione dei comportamenti si procede con interventi mirati affinché il bambino possa lavorare sulle proprie risorse. Teatro, musicoterapia e momenti ludici sono alcune delle attività proposte. Il Comune di Brescia ha accreditato il servizio come Centro diurno sociale. “Ad oggi siamo riusciti a portare avanti il servizio, anche attraverso le campagne di raccolta fondi, ma queste risorse non sono sufficienti. Siamo in attesa del riconoscimento da parte del servizio sanitario nazionale, potendo così contare su un budget dedicato. Il nostro obiettivo è intervenire prima che le situazioni siano compromesse. E però certo che senza un lavoro sistemico, che coinvolga quindi la famiglia e la scuola, non si riesce a incidere. È un lavoro di rete con la neuropsichiatria”. Un ringraziamento particolare Laura Rocco e l’a.d. Massimo Belandi lo riservano al presidente della Centrale del Latte Franco Dusina che ha dato il via a una importante campagna di sensibilizzazione. Ha infatti portato ben 2 milioni di bottiglie di latte fresco, in 45 giorni, nelle case dei bresciani, con l’etichetta delle “Piccole pesti”: “Abbiamo regalato volentieri lo spazio sulle nostre etichette, perché loro si occupano davvero dei più deboli e incolpevoli della nostra società. Questa realtà corrisponde perfettamente ai nostri valori e ci siamo sentiti di dar loro una mano facendo sapere ai bresciani della loro esistenza”.

ROMANO GUATTA CALDINI 23 gen 2020 15:23