Atletica Brescia: l'eccellenza italiana tra lanci e ostacoli
La società guidata da Aldo Bonfadini ha vinto per il secondo anno consecutivo la Supercoppa femminile nonostante le note difficoltà legate alla mancanza di impianti sportivi all'altezza
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L’assenza del Calvesi costringe gli atleti ad allenarsi su piste quasi di fortuna con possibili ricadute negative su tutta l’attività di base, cioè sulla promozione della disciplina. A maggio quando i 130 atleti più piccoli smettono di fare attività in palestra, non sanno dove portarli. I tecnici e i collaboratori sono uniti dalla passione e da un forte rammarico, quello di aver creato una struttura e un settore giovanile invidiato in tutta Italia ma poco valorizzato da enti e istituzioni locali. L’anno che si è appena concluso, grazie anche al sostegno importante di Ispa Group, ha portato in dote ben nove titoli italiani e il sesto posto nella classifica assoluta di società. Senza la qualità, quindi, non si arriva in alto.
Nel 2014 dell’Atletica Brescia spiccano tante individualità, basti pensare ai velocisti Levi Roche Mandji o all’azzurra, nata a Santo Domingo, Johanelis Herrera Abreu. Per non parlare di Natalina Capoferri di Roccafranca, tra le migliori lanciatrici italiane del disco allenata dal fratello Fausto e da Alessandro Frigeni.
Tra gli altri atleti di punta della rosa, Elena Venturi Degli Esposti nei 400 ostacoli, Nicole Colombi, Elena Poli e Sara Scipioni nella marcia. Recentemente al cross del Campaccio è stata molto brava Sara Dossena, 8ª nella classifica generale e seconda delle italiane.
E il secondo successo consecutivo nella Supercoppa è la dimostrazione che il direttore tecnico Stefano Martinelli ha saputo scommettere e investire su talenti importanti. Si continuano a raccogliere i frutti di una semina iniziata 13 anni fa. “Il risultato – spiega Martinelli – è frutto del lavoro di squadra e in questo includo la dirigenza, i tecnici, la segreteria, le atlete e gli atleti”.
Nonostante le note difficoltà logistiche aggravate dalla mancanza di strutture all’altezza, la società riesce ancora a investire. “È doveroso sottolineare l’apporto che ci ha dato il nostro vivaio: le allieve e le giovani, che si sono fatte notare nella corsa in montagna e nelle campestri, costituiscono il presente e il futuro dell’atletica bresciana e non solo”. “Dietro ai grandi risultati – conclude il presidente Aldo Bonfadini – c’è sempre un superlativo lavoro di organizzazione, altrimenti non si va da nessuna parte”. E il futuro racconta di un’importante collaborazione con l’Atletica Chiari, che da anni sforna molti atleti soprattutto nel settore dei lanci e dei salti.
L’Atletica Brescia 1950 non si ferma, vuole continuare a migliorarsi, vuole continuare a rappresentare un’eccellenza. Non resta che applaudire a un progetto che, lontano dal clamore mediatico tipico di altri sport, merita di essere imitato.
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LUIGI ZAMELI
29 gen 2015 00:00