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Paravati di Mileto
di L. ZANARDINI 03 apr 2015 00:00

Natuzza, mistica contemporanea

Fortunata Evolo, detta “Natuzza” (1924–2009), è stata una mistica italiana. Il ritratto di padre Michele Cordiano, già direttore spirituale di Natuzza e direttore della Fondazione Cuore Immacolato di Maria Rifugio delle Anime

In una società dove tutto corre veloce ma soprattutto dove tutto deve essere certificato, c’è spazio per l’esperienza mistica? La vita di Natuzza Evolo con il suo “invito all’essenziale e all’eterno” sembra dirci che è ancora possibile. “Nella sua testimonianza – racconta padre Michele Cordiano – risuona la parola evangelica: ‘Che serve all’uomo guadagnare il mondo intero, se poi perde se stesso?’. Mamma Natuzza ci invita a non dimenticare che il bene più prezioso dell’uomo è l’anima. Siamo di passaggio, ma possiamo fare molto per rendere più umano questo momento storico con gli occhi rivolti all’eterno. Durante la sua vita è stata oggetto anche di molte critiche, ma ha accettato con molta serenità, offrendo tutto, anche il silenzio imposto dalle autorità, al Signore”.

Qual è il suo messaggio?

Come tutte le persone chiamate da Dio, cerca di comunicare la volontà del Signore con la propria testimonianza di vita. Natuzza è una mamma. Il primo messaggio che possiamo accogliere è la maternità di Dio, nel senso dell’accoglienza, della misericordia, di un Dio che non vuole perdere nessuno. Gesù è il nostro unico redentore, che a volte come un mendicante chiede la nostra collaborazione per la salvezza. Gesù ha più volte detto a Natuzza: “Ho sete di anime, ti chiedo di portarmele”. Natuzza l’ha fatto con l’umiltà della sua vita, la dolcezza, la parola di conforto, la capacità di indirizzare le persone ai sacramenti e, in particolare, alla Riconciliazione.

Chi si avvicina a Natuzza, da cosa è affascinato?

Quando era in vita, andava a trovarla chi aveva problemi di salute, di coscienza o era addolorato per la perdita di una persona cara. La maggioranza la incontrava per l’anima, per l’interiorità, per lo spirito. Oggi, in maniera stupefacente, si sono quadruplicati i pellegrini che vengono sulla sua tomba per la ricerca della pace, per trovare se stessi. Sono tanti i giovani che portano sulla sua tomba le proprie amarezze e il bisogno di riconciliazione.

Ispirati dalla sua testimonianza di fede sorsero, nel 1994, i “Cenacoli di preghiera”...

Nascono da un desiderio di Gesù che Natuzza all’inizio non comprende. È la Madonna a spiegare il significato del Cenacolo attingendo al Vangelo: “Dove due o più persone sono riunite nel mio nome…”. Oggi solo in Italia ci sono più di 500 cenacoli. La Madonna suggerisce di leggere una paginetta del Vangelo, di recitare insieme il rosario o anche solo un’Ave Maria. Questo ritrovarsi in comunione, questo camminare insieme, è la medicina per sconfiggere l’orgoglio. La Madonna, che ha chiesto di moltiplicare i cenacoli, ha individuato i mali del nostro tempo e sta suggerendo una medicina che sconfigge il peccato originale. I cenacoli sono una medicina utile e necessaria per il nostro tempo.
L. ZANARDINI 03 apr 2015 00:00