Padre Mario Toffari: Il cristiano non può giustificare chi difende la propria ricchezza, lasciando che gli altri muoiano
In accordo con il vescovo Monari, il direttore del Centro Migranti, padre Mario Toffari, ha scritto una nota nella quale puntualizza sulla questione profughi e risponde a Maroni, Salvini e Toti: "Smettetela di dire che paghiamo i migranti e non i pensionati: basta aggiornarsi per sapere che al mantenimento dei richiedenti asilo contribuisce in larghissima parte l’Europa"
Non si può negare che il problema esiste e che la sciagurata firma del trattato di Dublino, fatta da un governo di centrodestra, ci fa pagare prezzi impossibili. Ma nel nome del Vangelo e del buon senso vorrei che la società contestasse al Presidente della regione Lombardia su fatti concreti, quali la minaccia di tagliare fondi a Comuni che accolgono. Maroni sostiene che lo farà con i fondi della Regione che lui determina. E’ triste: c’è un ricco che minaccia con i soldi pubblici. Salvini dice che occuperà le Prefetture: sono le stesse parole pronunciate spesso dai Centri Sociali: speriamo che non abbiano le stesse conseguenze. Toti dice che alla fine si può anche bombardare: speriamo che nessuno lo prenda sul serio, oppure c’è qualcuno che ancora vuole portare l’Italia in guerra? C’è da lottare all’Europa e all’Onu per una soluzione europea e mondiale, forti del fatto che noi non ci siamo tirati indietro.
Quando il Presidente Maroni afferma che la Lombardia ha già molti immigrati, dice una cosa saggia: dai 500mila immigrati regolari la Lombardia ha anche ricevuto forza lavoro in lavori che nessuno vuol fare, consumo di beni fatto da famiglie giovani e ricche di vitalità, posti di lavoro per insegnanti, medici impiegati pubblici.
E infine, per favore, smettetela di dire che paghiamo i migranti e non i pensionati: basta aggiornarsi per sapere che al mantenimento dei richiedenti asilo contribuisce in larghissima parte l’Europa.
Eppure io ci credo che è possibile dialogare con gli uomini e le donne della Lega e di Forza Italia, quindi anche con Maroni, Salvini e Toti. Ma il dialogo non può prescindere dal fatto che noi cristiani esaltiamo il crocifisso, perché è il segno di del nostro Salvatore Gesù, che si è lasciato uccidere, ma non ha mai ucciso, che si è lasciato spogliare e perseguitare, ma non ha mai reagito con violenza, e che soprattutto ha chiamato beati i poveri, perché loro è il Regno dei cieli.
MARIO TOFFARI
11 giu 2015 00:00