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Brescia
di LUCIANO FEBBRARI 24 giu 2022 08:00

Tre diaconi permanenti

Sabato 25 giugno alle 10 in Cattedrale mons. Domenico Sigalini presiede il rito di ordinazione di Alessandro Dalè, Enrico Milani e Gianluca Paghera

Cosa fai? Cosa implica per la tua famiglia? Per fortuna alcuni sacerdoti illuminati aiutano le comunità a capire il ruolo dei diaconi permanenti. Rappresentano sempre di più una risorsa preziosa per le nostre comunità, ma forse non sono ancora del tutto valorizzati. La grande famiglia dei diaconi permanenti della nostra Diocesi si arricchisce di tre nuovi volti: Alessandro Dalè di Barbariga, Enrico Milani della parrocchia di Campoverde (Salò) e Gianluca Paghera di Borgosotto (Montichiari). Sposati e con tre figli, i nuovi diaconi saranno ordinati sabato 25 giugno alle 10 in Cattedrale. Le mogli e i figli di Alessandro, Enrico e Gianluca sono consapevoli dell’importanza e dell’impegno che comporta una tale scelta. Dopo gli anni di studio (Scienze Religiose), la loro formazione continua. Gli incontri del lunedì con la Comunità di via Benacense sono un’occasione di avvicinamento agli uomini già ordinati e a quelli in cammino.

Alessandro Dalè. 44 anni e operaio edile, Alessandro è sposato dal 2004 con Nadia e ha tre figli: Irene Andrea, Luca e Federica. Il suo discernimento è iniziato dopo l’elezione di Papa Francesco. “La frequentazione del gruppo Cenacolo del Rinnovamento nello Spirito Santo mi ha aiutato a sentire maggiormente la presenza di Gesù Cristo e a vivere un autentico incontro con Lui. Da lì è nata una sana inquietudine sfociata nella vocazione”. Ha dovuto rimettersi a studiare. “Da giovane ero uno studente svogliato: ho rinunciato, infatti, al diploma di scuola superiore per iniziare a lavorare. Gli anni dell’università, un periodo impegnativo e gratificante, sono volati via.

Sono convinto, seppur nelle difficoltà umane, che con l’aiuto della grazia troverò la giusta strada per essere un autentico servitore in Parola, Liturgia e Carità”. Molto bisogna ancora fare per la conoscenza di questo ministero. “Penso che nelle parrocchie della nostra Diocesi ci sia ancora ampio spazio per poter meglio far conoscere la realtà del diaconato”. Il cammino del diaconato permanente viene condiviso con la propria famiglia.

Enrico Milani. Enrico, 42 anni e sposato con Francesca, è cresciuto nella parrocchia di Campoverde e in questi ultimi anni ha camminato in comunione con le altre parrocchie dell’erigenda unità pastorale. Impegnato tecnico, ha vissuto per un periodo all’estero, in Francia. Si è sempre impegnato in parrocchia e nell’associazionismo (BresciaSoccorso): il servizio ha rappresentato una sorta di calamita che l’ha piano piano attirato e gli ha permesso di maturare questa scelta vocazionale, cioè “di rispondere in maniere più completa” al Signore. Si divide tra il lavoro e la famiglia con le tre figlie (Emma, Giulia ed Elisa), con la consapevolezza che “lo spazio va dato allo spirito per lavorare”. Parliamo di “un ministero relativamente nuovo, che deve ancora trovare una piena comprensione. Mi metto in ascolto per capire i bisogni delle tre comunità”.

Gianluca Paghera. 44 anni, impiegato di banca e sposato con Maria Luisa, ha tre figli (Davide, Alberto e Francesco). “Il cammino che mi ha portato all’ordinazione diaconale – racconta – è stato caratterizzato da un percorso vocazionale, che ha progressivamente accresciuto la mia fede, rendendola sempre più consapevole e autentica.

Fondamentale è stato l’incontro dei sacerdoti e dei diaconi permanenti, che ne fanno parte. Mi sono apparsi un segno concreto e autentico dell’opera del Signore. Ritengo sia necessario ringraziarli per i tanti doni, che da loro ho ricevuto.

La scelta di intraprendere questo percorso è stata anche necessariamente condivisa con la mia famiglia, che mi è stata di supporto e di sostegno”.

Questo periodo è stato arricchente sia sul piano della cultura teologica sia dal punto di vista spirituale. “Tornare sui banchi di scuola non è stato semplice, ma la bellezza degli insegnamenti e l’alto valore dei docenti ha reso gli anni di studio molto piacevoli e stimolanti. Credo che il diaconato possa essere una risorsa per tutto il popolo cristiano. In quanto ministero, che fa da cerniera tra il popolo dei fedeli e i suoi pastori, sono convinto che possa essere uno strumento fondamentale per una Chiesa, che vuole essere sempre più in uscita, con la certezza che il Signore non farà mai mancare il proprio aiuto a chi diffonde la sua Parola”.

LUCIANO FEBBRARI 24 giu 2022 08:00