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Brescia
di REDAZIONE 23 dic 2020 07:33

2020 addio: i numeri di Poliambulanza

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L’ospedale bresciano presenta i dati dell’anno ormai prossimo alla conclusione: i ricoveri sono diminuiti del 14,5%

Il 2020 non è stato certo un anno facile, nemmeno per Fondazione Poliambulanza. L’Istituto ospedaliero, impegnato in prima linea per contrastare un’epidemia che ha travolto con particolare ferocia, durante la prima ondata, il territorio bresciano, ha subito pesanti ripercussioni negative sulle sue attività. L’enorme dispendio di risorse necessarie per fronteggiare l’emergenza ha imposto una riduzione delle prestazioni procrastinabili. È diminuito il numero dei ricoveri del 14,5%: se nel 2019 erano più di 31.800, nel 2020 sono stati poco più di 27.200 i pazienti ricoverati, per un totale di oltre 141.700 giornate di degenza. Gli interventi chirurgici eseguiti hanno raggiunto quota 15.100. L’attività ambulatoriale ha subito una riduzione del 9,8% rispetto all’anno precedente.

Complessivamente sono stati registrati 379mila accessi: 55mila sono riferibili al servizio di radiologia e diagnostica per immagini, 116mila al servizio di laboratorio analisi, 13.200 al servizio di endoscopia digestiva, 16mila al servizio di anatomia patologica e circa 3.000 ai Consultori Cidaf acquisiti nel 2017. Circa 475 sono stati i casi di malattie cerebrovascolari trattati, per la maggior parte si riferiscono a ictus ricoverati in Stroke Unit. Sono 2.700 i bambini nati in Poliambulanza. In diminuzione del 30% il numero di accessi al Pronto Soccorso, circa 61mila, con una media di 170 accessi al giorno. Oltre al numero assoluto risultano in calo del 14% i codici rossi trattati (la media è di 5 codici rossi al giorno). Nel 2020 sono stati effettuati investimenti straordinari per 4,5 milioni di euro, la parte più significativa per il nuovo Blocco Operatorio Cardiovascolare con Sala Ibrida. Per quanto riguarda invece i lavoratori: i collaboratori in servizio sono 1.980, il 95% dei quali assunti con contratto di lavoro dipendente a tempo indeterminato. Poliambulanza ha inoltre portato avanti un’importante attività di formazione, attraverso la realizzazione di corsi di perfezionamento, finanziamenti per l’istituzione di posti aggiuntivi presso le Scuole di Specialità di Medicina con cui sono state stabilite delle convenzioni e master per le “Professioni sanitarie con funzioni di coordinamento”, per “Strumentisti di Sala operatoria”, per “Infermieri di Pronto Soccorso”, in “Stomaterapia e incontinenze” e in “Tecniche in ecografia cardiovascolare”. Nel 2020 sono stati 80 gli specializzandi che hanno frequentato in forma continuativa Poliambulanza, provenienti da varie Scuole di Specialità di tutt’Italia.

“Dalle risultanze dell’anno testé trascorso, è emersa una netta riduzione del numero delle prestazioni rispetto agli anni precedenti- afferma Mario Taccolini, Presidente di Fondazione Poliambulanza-. La causa è da attribuire all’emergenza Covid, che ha richiesto un elevatissimo impiego di risorse e il massimo impegno di tutto il nostro personale, che ha corrisposto da subito con totale abnegazione e dimostrando un profondo spirito di appartenenza all’Istituto, per la migliore gestione dell’emergenza. Un impegno orientato da un unico obiettivo cardine: il primato della persona, del paziente, soprattutto nella sua integralità. È stato così possibile affrontare al meglio un periodo di generale spaesamento, e raggiungere risultati di grande valore, come ci è stato riconosciuto dalle Istituzioni locali e nazionali. Indubbiamente gli stop forzati di alcune attività, accanto ai costi aggiuntivi per i dispositivi di protezione e per incrementare il personale, hanno causato perdite per oltre 6 milioni di euro, ma grazie all’elevatissima generosità, fiducia e stima della comunità bresciana, è stato possibile risanarle. Un vivissimo apprezzamento, in particolare, va rivolto ad #aiutiAMObrescia, che ha svolto un ruolo preziosissimo nel coordinamento di tutte le forze in campo, generando una liberalità diffusa. Siamo perciò soddisfatti di restituire, in termini operativi, quanto ricevuto, in un’ottica di circolarità e proficua alleanza con il territorio”.

Numerose e mirate sono state le azioni che Poliambulanza ha intrapreso per contrastare l’epidemia.
Durante la prima ondata del virus si è distinta come una delle strutture che ha messo a disposizione il maggior numero di posti letto per i pazienti colpiti dal virus: ne ha curati oltre 2000 e ha quasi quadruplicato i posti letto della Terapia Intensiva. Durante la seconda ondata, accanto alla presa in carico dei pazienti Covid bresciani, la riduzione della pressione pandemica sulla città, ha permesso alla Poliambulanza di essere di sostegno all’intera regione: il 60% dei pazienti attualmente in cura proviene dalle altre province lombarde e alcune unità mediche e infermieristiche sono state inviate all’Ospedale Fiera di Bergamo e al Centro di prevenzione Covid (a Brescia, in via Morelli).
Poliambulanza non è stata utile al Servizio Sanitario Regionale solo per l’assistenza ai malati Covid ma, unitamente a questa attività, è stata incaricata dalla Regione come Centro di riferimento (Hub) per la Cardiologia, la Cardiochirurgia, la Chirurgia Vascolare. Non è mai cessata l’attività del Punto Nascita (il sesto come numero di nati in tutta la Lombardia), né quella chirurgica più urgente, oncologica in particolare, unitamente all’oncologia medica. Ed il DEA di II° livello ha sempre svolto la propria funzione, seppur impegnato in modo massivo coi pazienti Covid.

Ma non si è fermato qui l’impegno dell’ospedale bresciano, che ha creato un ambulatorio per seguire il decorso dei pazienti precedentemente ricoverati per Covid, da cui è emerso un dato notevole: il 40% presentava degli strascichi fisici o neuro-psicologici.
Operativa anche sul fronte della formazione, Poliambulanza ha svolto e svolge tuttora corsi di ecografia polmonare rivolti ai medici USCA (Unità Speciali Continuità Assistenziali) e di sostegno psicologico per il personale interno ed esterno.
Inoltre Poliambulanza effettua servizio di diagnostica con tamponi molecolari e test sierologici in supporto all’attività di prevenzione dell’ATS ed anche per privati cittadini e aziende.
Nonostante la pandemia, Poliambulanza non ha mai abbandonato il suo impegno nella progettazione di nuove modalità organizzative e di tecnologie all’avanguardia. Proseguono infatti i lavori nell’ambito del progetto POLIS – Poliambulanza Innovation Space, il centro per la ricerca e la cura avanzata dei tumori (Clinical Cancer Center) e di altre patologie complesse, che punta a diventare Training Center per l’Europa

REDAZIONE 23 dic 2020 07:33