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di ANGELA IUSSIG 24 ago 2023 09:13

A 100 anni dalla morte del conte Bonoris

Alla sua morte il conte Gaetano Bonoris decise di far bruciare tutte le carte del suo archivio privato. Due sole cose voleva lasciare dietro di sé: il castello edificato con pervicacia come un sogno d'età medievale e la devoluzione dell'immensa fortuna familiare perché fosse d'aiuto a bambini e giovani di due province.

È del 1923 il testamento in cui il conte Gaetano Bonoris dispone un ingente lascito, chiedendo di istituire una fondazione che porti il suo nome. L’incarico di amministrare il nuovo ente è affidato alla Congrega, mentre dell’erogazione delle rendite patrimoniali si occupa una Commissione di tre membri, indicati dal vescovo di Brescia, dal vescovo di Mantova e dalla famiglia Soncini, cui apparteneva Marianna, la madre del conte.

Riconosciuta nel 1928, la Fondazione conte Gaetano Bonoris ha il compito di "promuovere e sussidiare istituti, enti e organizzazioni delle province di Brescia e di Mantova in parti uguali, che abbiano per fine anzitutto di prestare aiuto e protezione a minori e giovani privi del sostegno familiare".

Bonoris, che fu banchiere e deputato, proprio tra Brescia e Mantova ebbe il centro delle proprie attività ed i suoi vasti possedimenti agrari. Di carattere schivo e riservato, era circondato da un'aura misteriosa e leggendaria; per molti munifici gesti già in vita si rese celebre ai contemporanei, soliti dire nell'alludere alle sue disponibilità: "Non ho mica la borsa del Bonoris".

Dopo un primo decennio di erogazioni per orfanotrofi, scuole e colonie, gran parte dell’impegno della fondazione fu dispiegato nella gestione dell’Istituto Bonoris di Mompiano, a Brescia, un complesso inaugurato nel 1940 e in funzione fino alla metà degli anni Settanta per l’assistenza a più di 300 bambini con disabilità.

Oggi la Fondazione non ha più la gestione diretta di iniziative sociali ma promuove, con aiuti economici, i servizi ai minori realizzati da altri enti. I fondi distribuiti nel 2022 sono pari a 513.200 euro, di cui 263.200 euro per la provincia di Brescia e 250mila euro per la provincia di Mantova. Percorsi di inclusione e relazione attraverso l’arte, la cultura e lo sport, centro di aiuto alla vita, case famiglia, attività di doposcuola, clownterapia, danzaterapia, cammini di cittadinanza attiva per i ragazzi, centri di ascolto, sostegno alla povertà... sono solo alcuni esempi dei 53 progetti (39 nel Bresciano e 14 nel Mantovano) finanziati nell’ultimo anno. Il denominatore comune resta il sostegno ai minori in difficoltà e alle loro famiglie.

Il 2023 segna il centenario dalla morte del conte Bonoris e per celebrarne la memoria il Comune di Montichiari, la Fondazione conte Gaetano Bonoris, l’Archivio di Stato di Brescia e la Fondazione Ugo Da Como hanno promosso due eventi espositivi volti a riscoprire l’affascinante storia personale del conte oltreché le vicende progettuali del castello di Montichiari attraverso oltre cinquanta opere esposte. La mostra all’Archivio di Stato (5 maggio-30 giugno) ha raccontato al pubblico il contenuto cartaceo della celeberrima “borsa di Bonoris” in un’affascinante quotidianità di affari correnti, viaggi, gestione di grandi proprietà, battute di caccia, fornitori di beni di lusso dall’Italia e dall’Europa. La mostra allestita al museo Lechi (15 aprile-24 settembre) dà conto dei due diversi progetti che portarono all’edificazione del castello nel giro di un decennio. Il primo, affidato all’architetto bresciano Antonio Tagliaferri (1835-1909) è presentato da una selezione delle bellissime tavole progettuali, il secondo è documentato nella parte del complesso cantiere decorativo attraverso i mai esposti acquerelli preparatori realizzati dal pittore piemontese Guseppe Rollini (1842-1904). La mostra è infine l’occasione per ammirare dipinti, documenti inediti e oggetti appartenuti a Gaetano Bonoris.

Il 30 settembre 2023 si chiude il bando annuale della Fondazione Bonoris per l’erogazione di contributi in favore di realtà che operino al servizio della tutela, dell’educazione e della formazione dei minori. Possono farne richiesta enti ed organizzazioni che operino nelle province di Brescia e di Mantova a favore di minori e giovani in difficoltà e privi di sostegno familiare.

ANGELA IUSSIG 24 ago 2023 09:13