Brescia: parte il Primo Soccorso privato

Parola d’ordine: subito. È la sfida lanciata da BresciaMed, il primo Primo Soccorso privato che sarà inaugurato a Brescia domenica 14 maggio (taglio del nastro alle ore 18), in via Guglielmo Oberdan, 140.
Il nuovissimo centro di diagnosi e cura nasce per garantire una risposta immediata a chiunque abbia bisogno di assistenza in tempi rapidi e nei tradizionali presìdi d’urgenza è spesso costretto ad estenuanti attese perché “non abbastanza grave”. Un paradosso che la dottoressa Elena Torri, direttrice sanitaria di BresciaMed, ha toccato con mano nel corso della sua lunga carriera nel settore pubblico.
Come uscirne? Cambiando punto di vista: non più solo la prospettiva dei medici, inevitabilmente “gerarchica”, ma provando a mettersi nei panni del paziente.
“Esistono patologie non gravissime dal punto di vista clinico, ma urgenti per chi deve affrontarle”, spiega la dottoressa Torri citando a mo’ d’esempio le coliche renali, le ferite bisognose di sutura, gli ascessi suppurati o le unghie incarnite. Disturbi fastidiosissimi, ma destinati a passare in secondo o addirittura in terzo piano di fronte agli interventi “salvavita” inevitabilmente considerati prioritari dalla pubblica emergenza. Da qui l’esigenza di dare una risposta immediata alternativa.
“Ho sempre pensato che per svolgere al meglio la professione medica si debba mettere al centro di tutto il paziente - spiega la dottoressa Torri -. Certo: l’obiettivo primario di un Pronto Soccorso, o meglio di un Dipartimento di Emergenza, è offrire un servizio tempestivo in caso di patologie ad alto rischio come l’ischemia o l’emorragia cerebrale, l’infarto miocardico acuto, i politraumi o la perdita di coscienza. Nel corso degli anni, però, mi sono resa conto che una parte di urgenze minori, ma con necessità di valutazione specialistica in tempi brevi, come le sospette polmoniti, le flebiti o le trombosi venose profonde, restavano senza risposta adeguata. Dover aspettare ore e ore per effettuare un esame in codice verde o giallo è inaccettabile, un disagio che ora potrà essere evitato grazie alla sanità privata. In fondo, è sempre stato possibile scegliere il chirurgo o il cardiologo di fiducia. Perché non si dovrebbe poter fare altrettanto con il medico d’urgenza? E perché il medico d’urgenza non dovrebbe sentirsi alla pari degli altri specialisti, esercitando la libera professione? La realizzazione del primo poliambulatorio di Primo Soccorso e Medicina d’Urgenza a Brescia risponde contemporaneamente a entrambe le esigenze”. E dal 14 maggio sarà ufficialmente realtà.
2 Commenti
Queste iniziative hanno lo scopo di monetizzare una carenza del sistema pubblico, il quale, invece di venir potenziato e reso efficiente, viene via via smembrato. Permettere a chi ha un reddito più alto un servizio di pronto soccorso più celere è anticostituzionale. Potenziando il servizio pubblico introducendo un contributo per le urgenze differibili apporterebbe fondi da poter investire nello stesso settore pubblico. Inoltre, i pazienti che si presenteranno presso il pronto soccorso privato e ai quali verrà diagnosticata una urgenza indifferibile , verranno trasportati a spese loro presso un qualche ospedale pubblico. Non è realistico pensare che i pazienti si rechino presso tale centre con la certezza di avere un disturbo che in realtà non riveli una vera e propria emergenza ( infarti, peritoniti, ictus). In soldoni: speculano sulle patologie minori lasciando il grosso dei casi gravi sulle spalle del servizio pubblico favorendo quel processo di privatizzazione che è causa di disparità di trattamento e di diseguaglianza sociale.
manca il listino prezzi