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Brescia
di REDAZIONE 11 lug 2017 07:49

Compleanno con Bilancio Sociale

Il 13 luglio "Brescia Città del Noi", il progetto pubblico-privato promosso dal Comune di Brescia e vincitore del bando Cariplo “Welfare in action” nel 2015, festeggia presentando il consuntivo partecipato del 2016

Un progetto che è destinato a essere modello per altri contesti urbani: così è stato definito “Brescia Città del Noi”, il progetto pubblico-privato promosso dal Comune di Brescia e vincitore del bando Cariplo “Welfare in action” nel 2015. Oltre 3 milioni di euro il valore del progetto, al cui costo concorre Fondazione Cariplo con un contributo di 1,4 milioni a valere sul triennio, il Comune di Brescia e i partner con un loro cofinanziamento e alcuni Enti e Istituzioni bresciane che hanno donato proprie risorse per destinarle ad attività specifiche rivolte all’infanzia, agli anziani, ai disabili e ai giovani.

In particolare, il progetto si avvale della collaborazione e del supporto della Fondazione di Comunità Bresciana, nel consolidato Fondo civico e nel nuovo Fondo Brescia Città del Noi.


"Brescia è una città che ha sempre “osato”, in molti ambiti. In quello della cura e della risposta alle marginalità, esistono realtà virtuose, a volte impegnate in micro-sperimentazioni, che meritavano di trovare spazio e visibilità; e di diventare pratiche ordinarie di prevenzione e di intervento -, racconta l'Assessore al Welfare Felice Scalvini. - Imparare a percepirsi come  integratore di servizi e non più solo come erogatore di interventi è ancora la sfida più difficile per l'Ente. Ma è anche l'unica possibile, per un futuro dove non ha più senso la parola emergenza perché esistono competenze e strumenti per monitorare e prevenire per tempo le situazioni di disagio; ma solo se si fa squadra con realtà presenti nel territorio, con professionisti qualificati, con una città che sa ascoltare, capire, contribuire all’integrazione".

Insieme ai partner di progetto, il Comune di Brescia ha istituito 5 agenzie di innovazione e coinvolto e aggregato realtà che a vario titolo erogano servizi di welfare sul territorio di Brescia e provincia, creando una rete che oggi conta 317 soggetti, oltre al Comune."Un ringraziamento va a tutti coloro che, all’interno dell’amministrazione comunale, con il loro lavoro e le loro competenze contribuiscono alla realizzazione del progetto.Si ringraziano inoltre i partner del progetto Auser Brescia, Co.Li.Brì, Socialis, Università Cattolica di Brescia e Università Statale di Brescia, la rete di progetto, il Consiglio di Indirizzo e le realtà bresciane che ne sostengono le attività: Fondazione Asm, Congrega della Carità Apostolica, Fondazione Brescia solidale, Fondazione Casa di Industria Onlus.Un ringraziamento particolare alla Fondazione Comunità Bresciana per il sostegno e la costituzione del Fondo di progetto: Brescia Città del noi" ha ricordato ancora Scalvini.

           

Il 13 di luglio si festeggerà un anno di attività con una giornata a Mo.Ca durante la quale verrà presentato un documento importantissimo, che sintetizza e fotografa la realtà e le prospettive del welfare urbano: il Bilancio Sociale partecipato del 2016.

"Questo bilancio sociale partecipato segue il numero zero presentato all'inizio del 2016, ma contiene alcune novità-chiave su come stiamo monitorando i risultati di un progetto così diffuso e complesso qual è Brescia Città del noi» dice Elisa Chiaf, del Centro Studi Socialis. “Il Bilancio Sociale è già di per sé una fotografia complessa e minuziosa del welfare territoriale. Noi abbiamo puntato anche sulla partecipazione, allargando e perfezionando i parametri in modo che questo documento riuscisse a restituire non solo la dimensione quantitativa delle realtà e dei servizi, ma anche le risorse economiche e umane messe in circolo dagli attori del welfare della città”.

In questo contesto, il Bilancio Sociale partecipato è lo strumento di condivisione, di analisi e di valutazione delle attività svolte e dei risultati conseguiti che aiuta la città a comprendere quali sono le risorse in campo, i bisogni a cui si risponde e con quale modalità e quali ancora rimangono a cui dare una soluzione. Dopo la presentazione del bilancio sociale, la giornata prevede un pranzo conviviale con musica e lo svolgimento nel primo pomeriggio di sei “world cafè” in contemporanea, ossia riunioni informali di confronto e networking.

È il momento in cui le 6 azioni di progetto, i cosiddetti cantieri, si racconteranno portando alla luce i risultati di un densissimo anno di lavoro le linee di sviluppo per l’immediato futuro, altrettanto intenso. Non solo un patrimonio di dati, ma di esperienze e conoscenze da mettere a fattor comune.

I 6 cantieri (La forza della comunità, Prima infanzia, Vivi il quartieri e Officina giovani, Le 100 leve, Contrasto alla povertà, impegno sociale e promozione del lavoro, Servizi innovativi per anziani e disabili), coadiuvati da un’azione trasversale di governance, hanno messo in campo una preziosa capacità generativa, i servizi e pratiche innovative, come pure i modelli, strumenti, riflessioni: a partire da una riorganizzazione operativa dei servizi nella logica del decentramento. Dalla co-progettazione di servizi ai nuovi sistemi di accreditamento e di qualificazione dell’offerta - che hanno modificato il paradigma della relazione tra pubblico e privato -, alla partecipazione ad altri bandi di erogazione di finanziamenti; alla modellizzazione del “lavoro di comunità” nei territori, consolidata e condivisa, in ottica di rete. In una nuova riconfigurazione del territorio, si è lavorato per il riconoscimento dei Servizi Sociali Territoriali quali facilitatori del lavoro di rete; per condividere Carte dei servizi, per ampliare la rete dei Punti di Comunità, con un coinvolgimento sempre maggiore dei Consigli di Quartiere. Si sono raccolte e analizzate best practice, organizzati seminari di approfondimento, strutturati percorsi formativi per dirigenti e per il personale dell’area sociale e del terzo settore, animando tavoli integrati per allargare la capacità di risposta ai bisogni, sperimentando un diverso senso di comunità, universalismo ed empowerment dei soggetti.

“Il 13 luglio sarà per noi l'occasione di guardarci indietro e considerare i risultati del grande lavoro fatto finora, che non sempre è facile comunicare ai cittadini e all'esterno. Il welfare di Brescia -come in altri contesti urbani, con i quali scambiamo esperienze e pratiche da diversi anni- è già cambiato moltissimo negli ultimi anni, perché sono cambiate le esigenze, le fragilità e anche le richieste di risposta da parte della città e degli operatori” considera Silvia Bonizzoni, responsabile del settore Servizi sociali per la persona, la famiglia e la comunità del Comune e Responsabile di progetto. “Nel prossimo anno, sempre più spesso la città dovrà parlare del progetto, perché uno degli obiettivi più ambiziosi è che ogni cittadino, di ogni età e provenienza, abbia la percezione di essere parte della stessa comunità, in cui ognuno ha la possibilità non solo di chiedere aiuto quando ne ha necessità, ma anche di partecipare attivamente con il proprio tempo e le proprie competenze; e in cui nessuno viene lasciato indietro o dimenticato. Il noi di progetto non è solo un bello slogan: è un obiettivo operativo, di efficienza, di professionalità”. Per saperne di più e per accreditarsi: comunicazione@bresciacittàdelnoi.it oppure sulla pagina Facebook facebook.com/BSdelNoi

REDAZIONE 11 lug 2017 07:49