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di LUCIANO FEBBRARI 14 nov 2019 12:17

Da 50 anni in Africa

Sabato 16 novembre alle 20.45 un concerto gospel per i bambini dell’Ospedale di Tanguietà in Benin. Da 50 anni in Africa. La missione in Ospedale di fra Fiorenzo Priuli

Sabato 16 novembre alle 20.45 nella parrocchiale di San Giacinto (Lamarmora) i Fatebenefratelli con Uta onlus promuovono il concerto del gruppo Livingstreams, un coro misto di 20 cantori che si esibiscono in canti gospel. I biglietti dello spettacolo si possono acquistare al Centro San Giovanni di Dio e alla porta della chiesa; l’offerta minima è di 5 euro. Il ricavato va a favore dei bambini africani, in particolare alla pediatria dell’Ospedale di Tanguiéta (Benin), sorto nel 1970, dove, su 20mila ricoverati, 12mila sono bambini e il 20% di essi arriva in stato di estrema gravità per cui occorre proprio salvarli dalla morte. Poi ci sono tanti nati prematuri. Per essi è stata istituita la Neonatologia con terapia intensiva di 27 culle e anche la Marsupioterapia per iniziativa dell’infermiera Angela Sosa Gonzalez. La struttura ospedaliera è legata al chirurgo fra Fiorenzo Priuli, bresciano nato a Cemmo di Capo di Ponte nel 1946, che celebra quest’anno i 50 anni di missione in Africa. Il 26 settembre del 1969 arrivò ad Afagnan (Togo) dove i Fatebenefratelli erano giunti nel 1961 e vi avevano fondato un Ospedale, inaugurato nel 1964. Si è poi spostato in Benin, dove, grazie alla sua professionalità e alla sua dedizione, l’Ospedale di Tanguiéta si è sviluppato. Ha 417 posti letto, una enorme Pediatria (1981) dove passano attualmente 12.000 bambini all’anno e, come supporto, un buon Centro nutrizionale. Come ospedale di zona copre un bacino di 100.000 abitanti, risponde a tutte le urgenze di giorno e di notte, e collabora con l’Università di Parakou per i tirocini dei medici laureandi. Grazie alla Regione Lombardia ha una sala di terapia intensiva per ustionati gravi; ha introdotto nell’Ospedale di Tanguiéta l’ozonoterapia; ha ristrutturato le sale operatorie dotandole anche di un buon impianto industriale di aria condizionata; ha rifatto le cucine; ha organizzato un laboratorio fitoterapico; ha costruito e climatizzato il piccolo padiglione dell’amministrazione e dell’archiviazione computerizzata delle cartelle cliniche. In questo Ospedale non sono mai stati respinti i malati perché non potevano pagare. Nel 2004 l’Ospedale di Fra Fiorenzo ha ricevuto l’incarico dall’Oms di prendere in cura i malati di Aids. Ora sono circa 1.500 i malati sieropositivi e circa 500 i malati di Aids.

LUCIANO FEBBRARI 14 nov 2019 12:17