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Brescia
di LAURA DI PALMA 06 ago 2020 09:16

Don Dalla Vecchia: Spezzare la Parola

Il Vescovo ha nominato don Flavio Dalla Vecchia alla guida della parrocchia cittadina di Santa Maria in Silva. Il sacerdote, classe 1957, è originario della parrocchia di Ponte San Marco ed è stato ordinato presbitero nel 1981; succederà a don Fabio Corazzina, che, dopo dieci anni trascorsi a Santa Maria in Silva, dallo scorso ottobre è parroco a Santa Maria Nascente, nel quartiere di Fiumicello. Don Flavio Dalla Vecchia nel corso del suo ministero ha svolto numerosi incarichi in Diocesi: dal 1981 al 1985 è stato infatti vicario cooperatore della parrocchia di Cologne, per poi trasferirsi a Roma, per degli studi, fino al 1989. Per un anno, poi, è stato vicario parrocchiale festivo a S. Luigi Gonzaga, in città, e, in seguito, sempre per un anno, vicario parrocchiale di Calcinatello. A partire dal 1989, don Flavio è docente di Sacra Scrittura presso lo Studio Teologico “Paolo VI” in Seminario. Dal 1992, il sacerdote è anche cappellano del Monastero della Visitazione in città; tra il 1999 e il 2008 ha assunto l’incarico di vice assistente dell’Azione Cattolica Giovani e, tra il 2006 e il 2008, vice assistente regionale di A.C. Giovani. Don Dalla Vecchia, inoltre, è responsabile per l’Apostolato biblico, docente per l’area disciplinare di Sacra Scrittura presso l’Istituto Superiore di Scienze Religiose e, dal 2017, direttore dell’Istituto stesso. I suoi corsi biblici sono stati offerti a molte parrocchie della nostra Diocesi. E' anche presidente di Cuore Amico e della rivista Madre.

Cosa ha imparato in questi anni di sacerdozio?

In quasi quarant’anni di sacerdozio, ho certamente imparato che ciò che dice la verità di un compito presbiterale è il rapporto stretto con Dio e la capacità di mettersi in dialogo costante con Lui. Il dialogo con il Signore, infatti, genera coraggio e dona la forza di estendere il Suo amore agli altri. È Dio stesso, quindi, che ci aiuta a vivere con trasporto il prendersi cura dei fratelli, seguendo proprio il Suo esempio ed il Suo stile.

Don Flavio, c’è un versetto del Vangelo o della Sacra Scrittura al quale è maggiormente legato?

Certamente, uno dei brani del Vangelo a cui mi sento molto legato ed affine è quello che narra la visita di Gesù a casa di Marta e Maria di Betania. Nel capitolo 10 del Vangelo secondo Luca si legge: “mentre erano in cammino, Gesù entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo accolse nella sua casa. Essa aveva una sorella, di nome Maria, la quale, sedutasi ai piedi di Gesù, ascoltava la sua parola; Marta invece era tutta presa dai molti servizi. Pertanto, fattasi avanti, disse: «Signore, non ti curi che mia sorella mi ha lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti». Ma Gesù le rispose: “Marta, Marta, tu ti preoccupi e ti agiti per molte cose, ma una sola è la cosa di cui c’è bisogno. Maria si è scelta la parte migliore, che non le sarà tolta”. Attraverso la figura di Maria di Betania, quindi, il Signore ci insegna che l’ascolto, la preghiera e il rapporto con Lui, sono e devono essere “la parte migliore” che nessuno potrà toglierci.

Ha un ricordo particolare della sua esperienza all’Azione Cattolica?

La mia esperienza come vice assistente spirituale dell’Azione Cattolica Giovani è durata circa un decennio. Sono trascorsi ormai dodici anni dal termine di questo mio mandato, ma sicuramente i momenti trascorsi accanto ai giovani di A.C. rimarranno tra le mie esperienze più significative e positive.

Dopo la nomina a parroco di Santa Maria in Silva, ha un’idea di quali saranno le sue attenzioni pastorali?

In questi anni di sacerdozio, ho insegnato e tuttora insegno da oltre trent’anni, ho assistito gli ammalati e sono stato cappellano di un monastero. Ora, è arrivata la nomina a parroco; certamente, non ho un preciso programma pastorale. Arriverò in parrocchia in punta di piedi, rispettando chi mi ha preceduto e tenendo ben presente che, come San Paolo scrisse nella Seconda Lettera ai Corinzi, “…Noi…siamo i collaboratori della vostra gioia…”. La mia prima attenzione, quindi, sarà certamente la Parola di Dio. Vorrei inoltre seguire l’esempio di Cristo che, senza paura toccava i lebbrosi, per aiutare la gente a comprendere l’esistenza di una Chiesa che sa accogliere e farsi vicino a chi viene messo da parte o a coloro che, per svariati motivi, si sentono esclusi. Dopo il mio ingresso, che non avverrà prima di settembre, spero quindi di riuscire ad aiutare i miei parrocchiani spezzando con loro la Parola di Dio, progetto di vita.

LAURA DI PALMA 06 ago 2020 09:16