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Brescia
di REDAZIONE 31 mar 2020 07:43

Federfarma per l'emergenza ossigeno

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Un appello a studi dentistici, veterinari e a cittadini privati perché mettano a disposizione le bombole che oggi scarseggiano

La denuncia è stata sollevata anche dal sindaco Del Bono nel corso del suo intervento alla trasmissione “Che tempo che fa”: a Brescia mancano le bombole di ossigeno: si tratta di un’emergenza nell’emergenza. E così mentre anche in città e in provincia si intravedono i primi, timidissimi, segnali di un possibile rallentamento, la pandemia da coronavirus continua a mettere sotto stress l’intero sistema sanitario e tutto quanto a esso connesso, compresa la disponibilità di ossigeno, sia per quel che concerne il suo trasporto, distribuzione (sia alle farmacie sia al domicilio dei pazienti), sia per i contenitori (insufficienti per far fronte all’esplosione di richieste), sia per l’erogazione stessa (che oggi avviene h 24). E così anche Federfama Brescia ha raccolto e rilanciato l’appello del sindaco e qualche risultato sta arrivando. Sul piano del trasporto la disponibilità delle forze dell’ordine e dei vigili del

fuoco, attivati tramite la Prefettura, ha decisamente migliorato la situazione. Resta ancora da risolvere, invece, il tema dei contenitori di ossigeno (le cosiddette bombole), drammaticamente carenti. L’emergenza non può aspettare che una risposta arrivi dalle catene di produzioni dei contenitori. Federfarma ha cercato così altre soluzioni nel breve periodo, per raccogliere quanti più contenitori possibili da riempire e mettere a disposizione dei pazienti al domicilio.

La soluzione individuata corre lungo tre direttrici: la raccolta dei contenitori presenti negli studi odontoiatrici (oggi non in attività), di quelli presenti negli studi veterinari e di quelli che eventualmente i cittadini conservano in casa e non utilizzano più.  Da qui l’appello lanciato a tutti i dentisti e studi odontoiatri e ai veterinari, perché segnalino la loro disponibilità a mettere a disposizione i loro contenitori di ossigeno. E l’appello ai cittadini bresciani, perché facciano altrettanto se in possesso di una bombola. L’Ats di Brescia sta contattando i veterinari territoriali e l’albo Odontoiatri sta facendo lo stesso con tutti i professionisti bresciani. Il Comune di Brescia fa invece appello ai cittadini perché riportino in farmacia le bombole che possono aver conservato in casa.

Complessa anche la logistica e l’organizzazione. Federfarma Brescia e la Protezione civile, tramite il Comune di Brescia, si occupano del prelievo fisico delle bombole negli studi odontoiatrici e dei veterinari, che avranno segnalato la disponibilità ai rispettivi riferimenti: saranno contattati telefonicamente per concordare il ritiro. I contenitori saranno portati in un punto unico di raccolta in città (un luogo di stoccaggio rintracciato da Federfarma Brescia grazie alla disponibilità di un imprenditore privato, che ha messo a disposizione il suo capannone, dietro autorizzazione di Ats Brescia). Si tratta della ditta Eredi Bonomi Mario, che sarà aperta dalle 8 alle 18 e provvederà a smistare in base al produttore e si occuperà del riempimento. Una volta pronte, le bombole di ossigeno verranno distribuite sul territorio alle farmacie in base alle richieste e quindi consegnate ai pazienti. A emergenza finita la bombola sarà restituita allo studio ricaricata a spese di Federfarma Brescia.

REDAZIONE 31 mar 2020 07:43