Geografie degli spazi virtuali
La rivista "IO01 Umanesimo Tecnologico" presenta la terza edizione del convegno annuale, quest’anno intitolato: “Mondi Possibili. Geografie degli spazi virtuali e percezione del reale”, promosso dall’Accademia di Belle Arti di Brescia SantaGiulia in collaborazione con la casa Editrice Studium.
L’evento si terrà venerdì 21 novembre presso l’Auditorium Santa Giulia, in via Piamarta 4, a Brescia, nell’area espositiva di Fondazione Brescia Musei. Il convegno gode del patrocinio dell’IIT – Istituto Italiano di Tecnologia, dell'Università degli Studi di Brescia e di Fondazione Brescia Musei, partner dell’iniziativa fin dal suo esordio.
Dal dicembre 2020, l’Accademia SantaGiulia indaga la relazione tra essere umano e nuove tecnologie attraverso la rivista IO01 Umanesimo Tecnologico, il primo periodico italiano nato in un’accademia dedicato allo studio della cultura visuale, delle implicazioni sociologiche e delle nuove frontiere di comunicazione. Umanesimo e tecnologia interagiscono profondamente con l’arte contemporanea, generando nuove categorie estetiche e rendendo fondamentale una riflessione consapevole sul tale relazione.
"La rivista IO01 Umanesimo Tecnologico e il convegno da essa annualmente promosso si inseriscono - afferma il professor Paolo Sacchini, Direttore dell’Accademia di Belle Arti SantaGiulia - in una linea di sviluppo di medio e lungo periodo che dimostra l’attenzione – e anzi l’entusiasmo – con cui la nostra istituzione ha subito accettato la sfida della cosiddetta “artistic research” che negli ultimi anni ha coinvolto sempre di più il sistema dell’Alta Formazione Artistica e Musicale, fino ad arrivare nell’A.A. 2024-25 alla prima storica attivazione dei dottorati di ricerca (e non è un caso che il nostro dottorato sia proprio in Arti Visive e Umanesimo Tecnologico). Siamo dunque felici di poter mettere un altro tassello lungo questa strada, che ci sta dando importanti soddisfazioni non sono dal punto di vista didattico e appunto di ricerca, ma anche nel rapporto con il mondo AFAM e con l’Università da una parte, e dall’altra con il mondo industriale e delle professioni creative, che si dimostra sempre molto attento – in termini di partecipazione, di vicinanza, di collaborazione e di sostegno – alle nostre riflessioni e proposte, a testimonianza dell’attualità del tema dell’umanesimo tecnologico e della sua concreta spendibilità progettuale e produttiva".
A chiarire l’impianto teorico della terza edizione è il contributo del professor Massimo Tantardini: "Una delle domande che rivolgo ogni anno accademico alle studentesse e agli studenti dei miei corsi è 'che differenza esiste fra lo spazio reale e lo spazio virtuale?'. L’idea della terza edizione del Convegno della rivista IO01 Umanesimo Tecnologico fa riferimento a questo interrogativo. Artisti e designer attraverso la progettazione dello spazio (on/off line) propongono ipotesi di esperienze che alterano la nozione di realtà e il modo con il quale le persone interagiscono con l'ambiente circostante. Le modifiche della percezione – e quindi della capacità di sperimentare la conoscenza attraverso la dimensione della cosiddetta cultura visuale – non solo hanno condotto alla nascita di nuove forme del pensiero ma anche all’istituzione di nuovi paradigmi di civiltà che trovano nell’immagine – e nella modalità di produrla, progettarla e, laddove possibile, crearla – l’elemento necessario e fondante. 'Pare che le persone sperimentino una nuova relazione – al momento indefinita, quindi dinamica, cioè instabile – con l’ambiente. Lo spazio si presenta come un presentimento che talvolta ricorda una sorta di periodo ipotetico. La dimensione delle digital humanities riguarda la cultura in senso globale, la quale si trova (ancora e per ora) sospesa in una condizione indefinita dove l’articolazione dei contatti io-altro è delegata al rapporto corpi-schermi' (in M.
Tantardini, Editoriale, "IO01 Umanesimo Tecnologico"» n° 5, Studium, Roma 2024, pp.8-9)".
La giornata si chiuderà con la premiazione del contest di immagini “Umanesimo Tecnologico: rappresentare mondi possibili”, ideato dalla rivista nella prospettiva di avviare una comunità di pensiero che sensibilizzi circa l’importanza della cultura visuale e delle digital humanities nell’ambito artistico, come elementi essenziali della ricerca scientifico-artistica.
Tale call invita a esplorare e rappresentare il rapporto tra umanità e tecnologia, creando opere che indaghino spazi reali e virtuali e offrano nuove prospettive sul nostro modo di abitare e interpretare il mondo.
La partecipazione al convegno è gratuita. È richiesta la prenotazione attraverso il sito web della rivista.