Gli ultimi del mondo nel Sud Sudan

In occasione del 25° anniversario della nascita della Fondazione Cesar verrà presentato il documentario “Gli ultimi del mondo. Nato per ultimo, sepolto dal silenzio: la storia mai raccontata del Sud Sudan”. Appuntamento sabato 10 maggio alle 17.30, presso il Centro pastorale Paolo VI, Via Gezio Calini, 30 – Brescia (Ingresso gratuito).
“In occasione di questo nostro anniversario - riferiscono gli organizzatori - abbiamo deciso di realizzare un documentario per raccontare le grandi sfide del Sud Sudan e la resilienza del suo popolo. Lo scorso mese di ottobre sono stata invisita alle missioni della Diocesi di Rumbek per verificare i progetti in corso, che stiamo realizzando grazie al prezioso contributodi molti donatori, e durante questo viaggio abbiamo raccolto le storie delle persone che hanno fatto la differenza e si spendonoogni giorno per migliorare e cambiare le condizioni di questo martoriato Paese”.
Nell'occasione interverranno: Guido Bertolaso, Assessore al Welfare di Regione Lombardia, Fabio Rolfi, Vice presidente Provincia di Brescia, Agostino Zanotti, Comitato Esecutivo Festival della Pace di Brescia, Aldo Carpanzano (responsabile Studio Alca Srl) e Alessandro Semplici (videomaker) che hanno realizzato ildocumentario lo scorso mese di ottobre visitando insieme a Mariangela Rossini, presidente di Fondazione Cesar, le missioni della Diocesi di Rumbek.
"Esiste un luogo di cui nessuno parla. Un Paese nato con il sogno di un futuro migliore, ma dimenticato quasi subito dal resto del mondo. Il Sud Sudan, giovane nazione venuta alla luce nel 2011, è intrappolato in una spirale di guerra, povertà e silenzio. È il cuore ferito dell’Africa, una terra che sembra non avere più voce, inghiottita dall’oblio. Attraverso immagini inedite e testimonianze crude, 'Gli Ultimi del Mondo' dà volto e voce a chi è stato condannato all’invisibilità. Donne trattate come merce di scambio, private di ogni diritto e di ogni scelta. Bambini che non hanno mai conosciuto altro che il suono delle armi. Un popolo intero, prigioniero di un destino che sembra già scritto. Ma il vero dramma, quello che spezza la speranza di un futuro migliore prima ancora che possa nascere, è l’assenza di istruzione. Perché un aiuto può tamponare l’emergenza, ma solo la conoscenza può spezzare le catene della miseria. Puoi dare ombra per un’ora, o insegnare a piantare un albero che darà riparo per generazioni. Noi di Fondazione Cesar abbiamo scelto di raccontare questa storia andando direttamente lì: tra le strade pericolose di Juba, nella piccola oasi costruita a Rumbek da mons. Cesare Mazzolari, nelle zone più critiche, dove alluvioni e inondazioni hanno strappato via quel poco che la popolazione possedeva. La nostra sfida è ambiziosa: fare in modo che il mondo conosca una terra dimenticata ancora prima di nascere. Siamo consapevoli che, nonostante il nostro impegno quotidiano, se il mondo continuerà a guardare altrove, il Sud Sudan resterà solo una macchia sbiadita su una mappa, un frammento di storia destinato all’oblio, il cuore di un continente che pian piano smetterà di battere.Questo documentario non è solo un viaggio nel dolore. È un grido d’allarme, un monito. Perché finché il silenzio prevarrà, gli ultimi del mondo rimarranno ultimi per sempre".
