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Brescia
di MASSIMO VENTURELLI 12 giu 2019 08:29

Il Vescovo al Tribunale dei minori

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Ieri mattina l'incontro con la presidente Cristina Maggia: "Importante creare sinergie con chi, come noi, si occupa dei più deboli"

Il vescovo Tremolada ha visitato ieri mattina il tribunale dei minori di Brescia. Si è trattato di un incontro veloce, nel corso del quale, però, la presidente Cristina Maggia ha sommariamente illustrato le problematiche relative all’universo minorile che fa riferimento a quest’importante istituzione. Un incontro molto particolare e molto sentito con il Vescovo molto interessato a conoscere i disagi che il tribunale dei minori affronta, come ricorda la presidente Maggia in questa intervista.

È stata la prima visita del vescovo al tribunale dei minori quella di questa mattina?

Credo di sì; quando ho proposto ai miei colleghi di invitare il Vescovo sono stati contenti ma non mi hanno raccontato di una consuetudine. Io vengo da un tribunale, quello di Genova, dove invece questo avveniva. Avevano visite periodo non del Vescovo ma con un frate di una chiesa vicina al tribunale. Ho sempre ritenuto importante che due istituzioni, che, seppure in modi e con motivazioni diverse si occupano di soggetti deboli, lavorino in sinergia. Così ho pensato di proporre anche a Brescia la “buona prassi” sperimentata a Genova, anche perché siamo in una situazione di disperazione rispetto alla carenza del personale amministrativo, perché tutta la macchina funziona grazie al lavoro delle cancellerie e delle segreterie. Sono stata costretta a chiudere al pubblico per due giorni perché abbiamo una scopertura del 54%.

C’è stato un tema particolare che ha stimolato il dialogo con il vescovo?

L’incontro è stato molto breve e il Vescovo è stato gentilissimo, perché la sua agenda è affollata e ha dedicato un po’ di minuti anche a noi. Ci ha rivolto parole cariche di conforto e ha espresso apprezzamento per il lavoro che facciamo, ci ha dato la benedizione.

Nel Bresciano molte delle attività che sul territorio si occupano di far fronte a quel disagio minorile a cui anche il Tribunale si dedica, sono nate e si sono sviluppate nell’ambito cattolico. Quanto è importante rinnovare questa collaborazione?

È importantissimo, perché in una situazione di penuria sempre maggiore di risorse, di distanza tante volte dello Stato, bisogna lavorare con quelli che ci sono, è necessario far affidamento sulle forze grandi che tante volte vengono anche da organismi religiosi.

Voi intervenite in qualche modo per sanare delle ferite: è possibile immaginare, anche in collaborazione con queste realtà del territorio, delle iniziative preventive per fare in modo che queste ferite non abbiano modo di incidere sui minori?

Questo è un lavoro di cucitura dei rapporti che stiamo facendo con i servizi sociali e sanitari degli enti territoriali. Il nostro è un grandissimo distretto: ci sono realtà molto pesanti per i ragazzi, ma sono poco visti, c’è una grande situazione di solitudine soprattutto negli adolescenti. È importante che tutti insieme, in un lavoro di rete con i servizi ma anche con il terzo settore, attuiamo degli interventi di prevenzione che è fondamentale. Bisogna che gli amministratori capiscano che investire nella prevenzione poi dà un ritorno a valle, anche economico, perché se si investe un po’ di più nel benessere della collettività prima di arrivare alle tragedie si possono evitare costi ben più alti.

MASSIMO VENTURELLI 12 giu 2019 08:29