La Casoncellata in favore di Autismart

Venerdì 13 giugno, alle 20, l’associazione “Brescia davvero - Why not?” organizza una cena di beneficenza, chiamata “Casoncellata”, presso la “Trattoria ma ciao”, sita in via Cadorna 14 a Brescia, con l'obiettivo di raccogliere fondi a favore di “Autismart”, ente formato da volontari professionisti che favoriscono l’inserimento lavorativo dei ragazzi autistici.
In particolar modo, Autismart opera nel contesto di “Hard To Abate”, progetto cofinanziato da Regione Lombardia e lanciato in collaborazione con l’Università degli studi di Brescia, il Comune di Gardone Riviera e il CFP Zanardelli, il quale prevede che 25 ragazzi autistici affrontino un percorso lavorativo che li inserisca in una realtà aziendale in maniera graduale. Questi, che possono, fra le altre cose, prestare il proprio contributo in cinque settori differenti (hotellerie, vineria, nautica, restauro delle automobili d’epoca e fotografia), sono infatti accompagnati prima dalle 60 ore di formazione teorica al CFP Zanardelli, poi da un tutor aziendale e da un terapista, in un cammino lento (le ore di stage arrivano fino a quota 600) ma progressivo, che li porterà fino al lavoro autonomo.
In tutto questo, stimoli e interessi personali non passano di certo in secondo piano: “L’intento è lavorare sulla motivazione del ragazzo per inserirlo al meglio nella realtà lavorativa” dichiara Barbara Gilberti, terapista e portavoce dell’associazione Autismart.
“Si chiama spettro autistico perché le sfumature sono infinite – sottolinea, invece, Gloria Baresi, scrittrice e membro del consiglio direttivo di Brescia davvero – Why not – l’autismo non è una patologia, ma un modo di comunicare”.
Proprio in merito all’ente benefico, la sua storia merita almeno la condivisione: "Brescia davvero – Why not?" è un’ex lista civica che, in seguito alle scorse elezioni amministrative, si è discostata dalla politica in funzione di un impegno nell’ambito culturale e sociale, come ricorda Numa Sbaraini, presidente dell’associazione.
È significativo, poi, l’appello della stessa Baresi nelle battute finali della presentazione del progetto: “Ci sono difficoltà che dopo una certa età vengono dimenticate. Non dev’essere così, perché tutti noi abbiamo fragilità”.
Quindi, chiunque fosse interessato a vivere una serata di divertimento e compagnia, contribuendo al tempo stesso a dei risvolti concreti nelle vite dei ragazzi con disturbo dello spettro autisco, contatti il numero 371 37 17 880. Per maggiori informazioni sull’iniziativa “Hard to Abate” visitare invece il sito hard-to-abate.com.
