lock forward back pause icon-master-sprites-04 volume grid-view list-view fb whatsapp tw gplus yt left right up down cloud sun
Brescia
di ROMANO GUATTA CALDINI 02 feb 2017 09:44

La crisi del Pd

La minoranza dem chiede di anticipare al più presto il voto per il rinnovo del segretario, intanto Renzi sembra volere tenere saldo il timone almeno sino alle elezioni. La crisi interna al Partito democratico nelle parole dei parlamentari bresciani Paolo Corsini e Alfredo Bazoli

Ormai è evidente la frattura interna al Pd. Mentre la minoranza dem chiede di anticipare al più presto il voto per il rinnovo del segretario, Renzi sembra volere tenere saldo il timone almeno sino alle elezioni, a giugno, se i partiti riusciranno a trovare un’intesa sulla legge elettorale. Intanto, forti della vittoria referendaria, i Comitati per il No intensificano le manovre di accerchiamento nel caso in cui la dirigenza decida di trascinare il partito e il Paese al voto. “La riunione del 28 gennaio ha avuto l’effetto di una bomba, stiamo ricevendo dai territori centinaia di richieste di incontri e iniziative”, ha annunciato Massimo Paolucci, europarlamentare Pd, uno degli esponenti più attivi nel nuovo movimento dalemiano, Consenso. “Un congresso è necessario, se il segretario lo nega, allora è lui a portare a una scissione, non gli altri”, ha dichiarato il presidente della regione Puglia Michele Emiliano di fronte alle telecamere di Lucia Annunziata. “Non minaccio nulla e non garantisco nulla”, risponde Pier Luigi Bersani, a chi lo interpella a Montencitorio su una possibile scissione interna. I parlamentari bresciani del Pd cosa pensano delle manovre in atto?

“A me pare che vengano allo scoperto nodi irrisolti da tempo e, forse, anche una sorta di vizio di origine del Pd: una fusione a freddo e un amalgama mai del tutto compiuto” ha esordito il senatore Paolo Corsini. “Essendo il Partito democratico il perno della vita politica italiana non c’è dubbio che la fibrillazione interna possa avere conseguenze sistemiche estremamente preoccupanti”. In gioco non c’è solo il futuro del centro-sinistra: “Non bisogna guardare solo al partito ma anche al Paese, alle ripercussioni che la crisi potrebbe produrre”. Da qui la ferma convinzione di “dover fare di tutto per evitare la scissione” ma “non c’è dubbio che tutti debbano assumersi un di più di responsabilità”. Se la deve assumere Renzi “perché non si è mai visto un partito che perde le elezioni regionali, perde le amministrative, subisce uno scacco così forte al Referendum e non sente il bisogno di una riflessione interna, di un appuntamento congressuale”. E ancora: “Accelerare in vista delle elezioni senza un programma di Governo e dando l’impressione di voler utilizzare questo appuntamento per giocare sulla carta dei capilista nominati, per regolare i conti interni, credo sia la pre-condizione perché poi si arrivi a una scissione”. Per evitarla “da un lato deve sussistere la disponibilità del segretario a fare sintesi, che mi pare manchi, dall’altro le componenti della sinistra devono riconsiderare i loro ritardi storici e gli appuntamenti mancati”.

Sul tasto dell’esigenza di una maggiore coesione del partito spinge anche il parlamentare bresciano del Pd Alfredo Bazoli: “Dobbiamo fare tutti uno sforzo per l’unità del partito. È un valore avere dentro di sé tutte le componenti, le sensibilità diverse”. Mantenere la coesione “è una responsabilità che spetta in primo luogo alla maggioranza, quindi al segretario. È un invito che faccio anche a me stesso”. D’altro canto “è una responsabilità che in qualche modo compete anche alla minoranza che deve evitare, per quanto possibile, di tirare la corda su una possibile scissione che non farebbe bene a nessuno”.

Le divisioni interne, però, ci sono e c’è chi soffia sul fuoco della scissione: “Se c’è qualcuno che approfitta dello spazio politico è perché qualcuno questo spazio lo lascia. Se si danno ragioni per alimentare una spaccatura, allora c’è qualcuno che può approfittarne per creare il proprio movimento politico”. Da qui la necessità di “prosciugare l’acqua nella quale nuota chi intende creare divisioni, scissioni”.

ROMANO GUATTA CALDINI 02 feb 2017 09:44