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Brescia
di REDAZIONE 23 apr 2020 08:17

Persi nel Bresciano 300 campi da calcio

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In occasione della Giornata della terra celebrata ieri, Coldiretti ha pubblicato un rapporto in cui si evidenza che in Lombardia nel 2019 è stata sottratta all'agricoltura una superficie pari a 800 capi da calcio, 300 dei quali proprio nel Bresciano

In un anno in Lombardia si è persa una superficie di terreno pari a oltre 800 campi di calcio, è quanto emerge da un’analisi di Coldiretti su dati dell’ultimo rapporto Ispra in occasione del cinquantesimo anniversario della Giornata mondiale della terra celebrato ieri, in piena emergenza Coronavirus. Il rapporto ha fatto emergere la centralità dell’agricoltura per garantire le forniture alimentari alla popolazione. A Brescia si stima una perdita corrispondente a circa 300 campi di calcio.

La pandemia da coronavirus sta rivoluzionando le priorità dei mercati e dei consumatori – sottolinea la Coldiretti – con le produzioni agricole, dalle quali dipendono le forniture alimentari nei diversi Paesi, diventate più preziose e richieste del petrolio che, al contrario, è crollato con il fermo delle attività industriali. L’emergenza ha ribaltato la geografia del valore della terra – evidenzia la Coldiretti – con i giacimenti di idrocarburi del sottosuolo che hanno perso centralità economica rispetto ai raccolti che crescono sui campi di tutto il mondo e che vengono considerati ormai vere e proprie riserve strategiche da proteggere e accantonare.

Nonostante una storica sottovalutazione dell’importanza del settore, l’Italia – riferisce la Coldiretti - può contare su un’agricoltura che è la più green in Ue e che si classifica al primo posto a livello comunitario per numero di imprese e valore aggiunto grazie ai primati produttivi e per la leadership nei prodotti di qualità. In Lombardia, in particolare, ci sono oltre 300 specialità enogastronomiche riconosciute e certificate (20 DOP, 14 IGP , 41 vinia denominazione e 264 eccellenze agroalimentari tradizionali), più di tremila operatori del biologico e oltre tremila aziende agricole giovani under 35.

A livello nazionale – spiega la Coldiretti - solo il 7% delle emissioni di gas serra arrivano dall’agricoltura, mentre l’industria con il 44,7% e i trasporti con il 24,5% sono di gran lunga i maggiori responsabili dell’inquinamento da gas ad effetto serra secondo l’analisi dell’Ispra. Per quanto riguarda la presenza di polveri sottili nell’aria il 55,2% deriva dalle emissioni da riscaldamento - evidenzia la Coldiretti –, il 15,1% da quelle dei gas di scarico dei trasporti, per il 12,7% da industria e processi industriali e solo per l’11,8% riguardano suoli agricoli e allevamento. Nel dettaglio dei singoli inquinanti che influiscono sulla qualità dell’aria - precisa la Coldiretti - per gli ossidi di azoto la principale responsabilità cade sui trasporti, per l’anidride solforosa sull’industria, per i composti organici volatili sull’uso di solventi chimici e solo per l’ammonica dall’allevamento. L’agricoltura italiana – sottolinea la Coldiretti - è dunque tra le più sostenibili con 30 milioni di tonnellate di CO2 equivalenti in Italia, contro i 76 milioni di tonnellate della Francia, i 66 milioni di tonnellate della Germania, i 41 milioni del Regno Unito e i 39 milioni della Spagna.

È necessaria una decisa inversione di tendenza – spiega la Coldiretti – per valorizzare il patrimonio agroalimentare nazionale e fermare il consumo di suolo in Italia per assicurare al paese la sovranità alimentare in un momento in cui si assiste ad una preoccupante frenata degli scambi internazionali e all’emergere di nuovi protezionismi e guerre commerciali.

In gioco c’è una filiera allargata che in Italia dai campi agli scaffali vale oltre 538 miliardi con oltre 3,6 milioni di occupati con l’allarme globale provocato dal Coronavirus che ha fatto emergere una maggior consapevolezza sul valore strategico rappresentato dal cibo e dalle necessarie garanzie di qualità e sicurezza. L’emergenza Covid 19 – conclude la Coldiretti - ne sta però mettendo a nudo tutte le fragilità sulle quali è necessario intervenire con il piano Marshall proposto dalla Coldiretti per l’agroalimentare che ha bisogno di una robusta iniezione di liquidità, in un momento in cui la terra è diventata la nuova frontiera per le nuove generazioni come dimostra la gio campagna #miprendocuradite lanciata dai giovani della Coldiretti proprio per i 50 anni della giornata della Terra.


REDAZIONE 23 apr 2020 08:17