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Brescia
di REDAZIONE 27 nov 2018 14:36

Storie di giovani perduti e ritrovati

Giovedì 29 novembre alle 20.30 a Brescia nell'auditorium Capretti dell'Istituto Artigianelli in via Brigida Avogadro, l'incontro promosso dalla Fondazione San Benedetto con Silvio Cattarina, fondatore della comunità terapeutica "L'Imprevisto", un punto di riferimento per i risultati ottenuti nell'aiutare i giovani a uscire dal tunnel della droga

Giovedì 29 novembre alle 20.30 a Brescia nell’auditorium degli Artigianelli (ingresso da via Brigida Avogadro, 23) è in programma l’incontro promosso dalla Fondazione San Benedetto con Silvio Cattarina e alcuni giovani della comunità “L’Imprevisto” di Pesaro.

Tema dell’appuntamento “Il grido e la speranza – Storie di giovani perduti e ritrovati”. Cattarina, originario di Storo, a partire dagli anni ‘90 ha dato vita alla comunità terapeutica educativa “L’Imprevisto” che ha accolto centinaia di minori devianti e tossicodipendenti. La droga è torna prepotentemente e drammaticamente a insidiare, a invadere, ad aggredire le città e i paesi, Bresciano compreso. Con il suo carico di morte e di dolore, di distruzione degli affetti, delle famiglie, dei corpi, dei cuori dei nostri ragazzi, delle loro anime, del loro futuro. Stando agli ultimi dati disponibili, tra Brescia e provincia sono oltre 500 i minori tra i 15 e i 17 anni che sino al 2017 risultavano segnalati per problemi legati al consumo di droga. Dietro a questi numeri ci sono storie di vita vissuta, storie di riscatto, di salvezza.

Saranno queste le protagoniste della serata, attraverso le testimonianze dei ragazzi aiutati da Cattarina: “Le comunità in cui questi ragazzi vivono – sono le sue parole – risalendo dagli abissi della disperazione e rivedendo la luce della fede e della speranza, dell’amicizia e della solidarietà, hanno un nome che nella sua semplicità apre a un futuro che è al di là di ogni programmazione e di ogni previsione mondana, è questo: L’Imprevisto. Lo si può intendere come indicazione che, come diceva Shakespeare – del quale viene data dalle ragazze e dai ragazzi una splendida rappresentazione dell’Amleto –, ci sono più cose in cielo e in terra di quante ne conoscano le nostre filosofie e le nostre ideologie, ma anche, e soprattutto, come indicazione che in vita non si può mai spegnere la speranza che è apertura al futuro: nemmeno nelle più profonde notti dell’anima”.

Per informazioni: www.fondazionesanbenedetto.it.

REDAZIONE 27 nov 2018 14:36