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Brescia
di ROMANO GUATTA CALDINI 27 feb 2020 09:00

Tpl? La Regione c'è

Claudia Maria Terzi, assessore alle Infrastrutture trasporti e mobilità sostenibile di Regione Lombardia: "Per il 2020 il contributo di Regione per il Tpl bresciano ammonta a circa 57 milioni di euro"

Nei giorni scorsi la Giunta Del Bono ha presentato i dati relativi al Tpl, dal 2012 al 2019. Lo scorso anno sono stati oltre 58,2 milioni le persone che hanno utilizzato il trasporto pubblico, registrando un trend in costante crescita, con un aumento, rispetto al 2019, di 1,6 milioni. I dati sono da ricondurre principalmente all’introduzione della metropolitana. A fronte di questo record il sindaco Del Bono ha chiesto un aiuto alla Regione e al Governo. Quali sono le prospettive in tal senso, anche in vista della gara di giugno per l’intero bacino provinciale?

Il contributo economico annuale per il trasporto pubblico del territorio bresciano ha valori importanti e deriva per la gran parte dalla ripartizione di risorse statali cui si aggiungono risorse regionali che la Regione stanzia anche se non vi è alcun obbligo in tal senso. Questo accade perché la Regione intende garantire livelli di trasporto pubblico che siano adeguati ad una domanda di mobilità molto elevata, in una regione produttiva come la Lombardia. Il livello di trasporto pubblico offerto in Lombardia è mediamente più elevato che in altre realtà italiane, proprio per l’importanza che Regione attribuisce ai servizi di mobilità pubblica alla competitività e alla qualità dell’ambiente. I contributi pubblici sostengono, sviluppano e favoriscono la mobilità pubblica, ma devono essere impiegati in modo efficiente: laddove la domanda di trasporto è più elevata devono essere massimizzati i ricavi dalla vendita di biglietti e abbonamenti, anche con la lotta all’evasione, mentre nelle aree a domanda debole il contributo è indispensabile a sostenere i costi che devono tuttavia essere efficienti.Se in un’area urbana a forte domanda di mobilità i ricavi da biglietti non coprono i costi in buona misura, almeno per il 35%, bisogna approfondirne le motivazioni. I contributi pubblici (cioè derivanti dalla tassazione generale) dovrebbero invece essere maggiormente indirizzati a garantire un servizio di trasporto pubblico dove la quantità di viaggiatori non garantisce ricavi sufficienti per pagare il servizio.

 Attualmente qual è il contributo di Regione Lombardia per il Tpl bresciano?

L’Agenzia Tpl di Brescia riceverà dalla Regione Lombardia maggiori risorse già a partire da quest’anno: per il 2020 il contributo di Regione per il Tpl bresciano ammonta a circa 57 milioni di euro. Ricordo che in base alla riforma dei costi standard, l’Agenzia bresciana beneficerà di introiti aggiuntivi pari a 16 milioni in 6 anni. Inoltre, con l’approvazione della legge di bilancio, sono state stabilizzate per il triennio 2020-2022 le risorse aggiuntive specifiche per le aree montane o scarsamente popolate: l’Agenzia Tpl di Brescia è la maggiore beneficiaria di questa misura con oltre 1 milione di euro l’anno. Da parte della Regione non esiste alcuna penalizzazione per il territorio della Provincia di Brescia. Il bacino bresciano rappresenta il 6,6% dei passeggeri trasportati con il Tpl a livello lombardo (escluso il sistema ferroviario regionale): i passeggeri del bacino di Brescia sono 65 milioni/anno, su un totale regionale di 992 milioni/anno. E per l’erogazione dei servizi, all’Agenzia di Brescia è riconosciuta una percentuale di riparto delle risorse regionali pari a circa il 9% del monte risorse regionali complessivo. Nel settore ferroviario poi la Regione si fa carico completamente dei collegamenti ferroviari tra Brescia - Iseo - Edolo tutti all’interno della Provincia di Brescia e, con la dote trasporti (un contributo a rimborso dei viaggiatori), permette ai pendolari di utilizzare i treni alta velocità Frecciarossa per andare da Brescia a Milano con un servizio di altissima qualità al costo di ordinari servizi ferroviari regionali che altri capoluoghi provinciali invidiano ai bresciani.

Il Comune, dall’avvio della metropolitana a oggi, ha sempre chiesto che il contributo regionale fosse “equo e stabile”. Quali sono le criticità che impediscono alla regione di andare incontro alle richieste di palazzo Loggia?

Il contributo per il trasporto pubblico bresciano, come detto prima, non solo è stabile ma è anche in aumento. L’equità è invece una caratteristica che riteniamo di aver raggiunto attraverso l’applicazione dei costi e dei fabbisogni standard. Chiedere risorse aggiuntive è lecito ma sostenere che la ripartizione delle risorse è equa solo se si viene avvantaggiati rispetto agli altri ambiti provinciali (che siano bergamaschi, milanesi, mantovani o altro) appare poco sostenibile. Inoltre va chiarito ad alcuni amministratori ciò che ogni imprenditore e ogni famiglia ha ben presente: se si ha a disposizione un certo budget bisogna darsi da fare per fare il massimo con quello e non andare a chiedere al Pantalone di turno di ripianare i debiti a piè di lista. La Lombardia muove quasi il 24% dei passeggeri a livello nazionale ma ottiene risorse solo per il 17% ed è la Regione che investe di più nel trasporto pubblico locale. Più volte negli anni siamo intervenuti per sopperire ai tagli dei Governi, tant’è che il sistema sarebbe già imploso nel 2016 se non fosse intervenuta la Regione rimediando alle gravi mancanze dello Stato centrale. Il tema vero è appunto la penalizzazione che lo Stato centrale infligge al territorio lombardo nel suo complesso. Il Governo PD-M5S deve porre fine a una grave penalizzazione, questa sì effettiva, che danneggia tutti i lombardi.

I pendolari, pensiamo alle centinaia di persone che quotidianamente percorrono la tratta Brescia – Milano, spesso lamentano disservizi e un’insoddisfazione generale. La rete ferroviaria regionale sembra non essere adeguata alle esigenze di mobilità dei lombardi. Su questo fronte come vi state muovendo?

La linea è stata a lungo interessata da lavori di Rfi, con relative conseguenze a livello di disagi per i viaggiatori. Le cause dei disservizi, in ogni caso, non sono univoche e sono tra loro intrecciate, stante la complessità della gestione e della circolazione del trasporto ferroviario su una tratta, la Brescia-Milano, che pur essendo stata rinnovata di recente con 50 Km di binari nuovi, ogni giorno è interessata da treni Alta Velocità e Media-Lunga percorrenza, treni regionali e suburbani, nonché treni merci. Regione Lombardia sta facendo la sua parte, affidando il contratto di servizio all’impresa ferroviaria Trenord, cui viene chiesto di garantire ai lombardi un servizio di affidabile, competitivo e di qualità, su cui i nostri cittadini sappiano di poter contare, per i propri spostamenti quotidiani casa-lavoro e nel tempo libero. Per rendere possibile tutto questo più velocemente, abbiamo finanziato integralmente e direttamente un importante programma di rinnovo della flotta ferroviaria. A partire dal 2020 arriveranno quindi in Lombardia 176 nuovi treni: 105 treni a due piani “Caravaggio” per le linee suburbane ad alta frequentazione, 41 treni a un piano “Donizetti” per le linee regionali, 30 treni a trazione diesel, destinati alle linee regionali non elettrificate. I nuovi treni verranno distribuiti sulle linee secondo criteri di natura tecnica, ovvero: maggior numero di posti offerti, sostituzione dei convogli più vetusti, incremento della puntualità e affidabilità delle linee, omogeneità dei convogli sulle singole linee. Sulle linee bresciane i primi treni che arriveranno sono i treni ‘Donizetti’, convogli elettrici monopiano che entreranno in servizio sulle linee Lecco-Bergamo-Brescia e Lecco-Colico-Sondrio a partire dai prossimi mesi. Ricordo in ogni caso che la Lombardia sconta anni di mancati investimenti da parte dello Stato centrale che gestisce gran parte della rete attraverso Rfi (Gruppo Ferrovie dello Stato). Occorre potenziare e manutenere l’infrastruttura per avere un servizio efficiente: in molti casi i disservizi dipendono proprio da carenze infrastrutturali non accettabili per una regione come la nostra. Noi sollecitiamo costantemente Rfi e continueremo a farlo finchè non avremo una rete veramente all’altezza dei lombardi.

ROMANO GUATTA CALDINI 27 feb 2020 09:00