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Brescia
di REDAZIONE 13 dic 2019 10:44

Happy Mary

Nel suggestivo Santuario della Madonna dell’Avello a Ome, questa sera alle 21, lo spettacolo già ospitato alla quinta edizione de “I Teatri del Sacro”

Dopo la breve pausa preannunciata, il “Circuito teatrale in terre d’acque dolci” si prepara al Natale con il tradizionale appuntamento nel suggestivo Santuario della Madonna dell’Avello a Ome. In scena lo spettacolo di teatro sacro vincitore della quinta edizione de “I Teatri del Sacro”, per presentarci un’immagine della Madonna sorprendente (a tratti divertente) e meno “maschilista”. L’appuntamento è per sabato 14 dicembre alle 21 con “Happy Mary” con Laura Magni (ingresso gratuito).

La sinossi. Perché di Maria si racconta solo il dolore? Perché il suo corpo è così diverso da quello di una donna normale? Invece di rappresentarne il pianto è possibile immaginarne la risata? A tutte queste domande tenta di rispondere Happy Mary, un “monologo polifonico” comico e profondo, in cui un’attrice sola sul palco costruisce una narrazione alternativa della figura della Madonna e ci porta con lei a ripensare in una prospettiva femminista ai modelli culturali, al ruolo delle donne nell’immaginario religioso, alle differenze generazionali, al corpo delle donne per la Chiesa, alla maternità, al dolore, all’ingiustizia, al coraggio, facendoci ridere e commuovere insieme.

Happy Mary è uno spettacolo irriverente e toccante, una sorta di cover della Madonna, che celebra la donna, il suo corpo, la sua gioiosa forza di riscatto. La Madonna, nel suo archetipo di modello femminile che dura da secoli, non viene più raccontata come una mater dolorosa, un concentrato di afflizione, ma come una donna forte dotata di fisicità e di felicità, che le sono state negate in ogni racconto tradizionale. Il testo nato da un’idea di Lorenza Pieri e scritto con Roberta Lena e Laura Magni non risparmia ironia e sarcasmo al fine di riscattare la narrazione di questa icona, con un’intensità leggera e commovente insieme. La regia di Roberta Lena sublima il talento di Laura Magni, intessendo una drammaturgia scenica vivace, spiazzante, polifonica per una sola attrice in grado di interpretare magistralmente sette personaggi diversi in cinquantacinque minuti di monologo.

L’attrice. “È uno spettacolo per tutti, credenti e non – afferma l’attrice – non è solo una rilettura di un personaggio fondante della cultura occidentale ma anche una riflessione sulla spiritualità, sui dogmi religiosi, sui ruoli e le generazioni, sul femminile e il maschile, sulla maternità, sulla sofferenza, sull’ingiustizia e sulla politica”.

REDAZIONE 13 dic 2019 10:44